Previsto un boom di richieste, i medici si preparano all’assalto. Allo studio dell’Usl un sistema di prenotazione online
PADOVA. Più attesi dei saldi. In un anno folle come il 2020 i vaccini antinfluenzali surclassano per popolarità e aspettativa tutti gli appuntamenti tradizionalmente più sospirati. Ora la data di inizio è stata stabilita: l’Usl Euganea ha scritto a medici di medicina generale e pediatri che la campagna prenderà il via, in anticipo, tra un paio di settimane, ovvero il 12 ottobre. Ai medici di base il compito di gestire la psicosi da vaccino scatenata dall’emergenza Covid, garantendo, inoltre, l’erogazione del servizio in sicurezza, evitando cioè assembramenti.
Da qui la necessità di reperire nuovi spazi o di regolamentare in modo diverso quelli esistenti: un onere in capo ai medici stessi, che si sono organizzati nei modi più disparati sul territorio. Complessivamente si sono presi qualche giorno il più per organizzarsi garantendo un periodo “cuscinetto” in caso la consegna dei vaccini dovesse slittare di qualche giorno; l’erogazione del servizio resterà comunque garantita anche negli ambulatori. «Abbiamo predisposto delle aperture straordinarie il sabato a partire dal 17 ottobre» rivela Domenico Crisarà che oltre ad essere segretario della Fimmg del Veneto esercita nella medicina di gruppo dell’Arcella «in quell’occasione riceveremo solo per i vaccini, con i pazienti riuniti in gruppi stabiliti in base all’ordine alfabetico. Questo non significa che smetteremo di farli in ambulatorio».
Ancora più complessa l’organizzazione in provincia: ad esempio, ad Abano i 12 medici di medicina generale e i pediatri si sono appoggiati alle strutture parrocchiali: malgrado una disponibilità diffusa, alla fine la scelta è caduta sui campi di San Giuseppe, dove verrà concentrata tutta la campagna vaccinale del territorio, con l’aiuto di Protezione Civile e Croce Rossa che avranno il compito di regolamentare il “traffico”, misurando la temperatura e indirizzando i pazienti nei percorsi: attese 25-30 persone alla volta, per un totale di 3.500 nell’arco del periodo. «Abbiamo in programma una serie di sedute straordinarie» rivela Daniele Polito, medico nel Comune aponense «inizieremo attorno al 20 e proseguiremo per tutto novembre con due medici per turni di tre ore per lo più tra mattina e primo pomeriggio».
Hanno chiesto l’aiuto del gruppo locale della Protezione Civile i medici di Cittadella che potranno fare il conto su due tende riscaldate. Lo stesso avverrà a Carmignano, con l’installazione di una tenda, mentre a Torreglia la campagna dei vaccini troverà casa nel palazzetto dello sport: «Per le note questioni di sicurezza avevamo necessità di reperire spazi più ampi dei soliti ambulatori» spiega Stefano Toso «e l’amministrazione ci ha messo a disposizione il palazzetto, mentre la Protezione Civile ci aiuterà nella logistica. Contiamo di iniziare il 28 e di avere un incremento delle richieste del 30-40%».
Nel frattempo, l’Usl sta lavorando a un sistema di prenotazione online per supportare i medici di base, a partire da quelli dei comuni minori, con un sistema rapportabile a quello usato per organizzare i prelievi; allo studio, inoltre, la possibilità di rafforzare alcuni servizi con l’impiego di infermieri. «Il vero rischio in questi casi è che la gente si faccia prendere dall’isteria vanificando gli sforzi che vengono fatti per garantire la sicurezza» conclude Crisarà «ricordiamo che ogni persona vaccinata ne protegge tre. E quindi, con 1,4 milioni di vaccini acquistati dalla Regione dovrebbe essere garantita una sorta di immunità di gregge ai veneti. Inoltre, le misure anti Covid, dovrebbero aiutare a diminuire la diffusione dell’influenza stessa». —