L’aggressione è avvenuta in via Matteotti. Il responsabile fermato dalla polizia, la vittima medicata al Pronto Soccorso
BELLUNO. Preso a bottigliate in testa. Perde talmente tanto sangue in via Matteotti ché, accanto a quello della Volante della Polizia, ci vuole l’intervento dei vigili del fuoco. Fosse stato un incidente in auto, si sarebbe parlato di un classico lavaggio sede stradale. Ma si è trattato di un’aggressione in piena notte per la quale gli agenti della Questura hanno denunciato un 18enne di nazionalità italiana, ma di origine nordafricana per l’ipotesi di reato di lesioni aggravate.
La vittima è un ventenne marocchino, che è stato costretto a farsi medicare la ferita lacero-contusa al Pronto soccorso dell’ospedale San Martino. La prognosi è di una decina di giorni. Gli agenti hanno anche identificato almeno sei persone e i frammenti della bottiglia di birra sono stati sequestrati. C’erano diversi testimoni, malgrado fosse molto tardi e girano fotografie inquietanti tra i vari telefonini. Senza trascurare il fatto che ci sono le immagini girate dalle telecamere della videosorveglianza. Un aiuto importante per le indagini in corso.
Secondo una prima ricostruzione, sono le 3.30 della notte tra sabato e domenica. La Polizia sta facendo dei normali controlli su un gruppetto di tre persone, nella centralissima via, che porta in piazza dei Martiri. Il giovane maghrebino si allontana improvvisamente, non appena vede un giovane in compagnia di due ragazze all’altezza del negozio di telefonia. C’è un diverbio tra i due giovani uomini e, non si sa bene per quale motivo, a un certo punto il 18enne impugna una bottiglia di birra e la spacca in testa al contendente. Succede tutto in maniera molto veloce. La ferita è profonda e ne esce parecchio sangue, che finisce sui cubetti di porfido e sotto i portici. I poliziotti chiamano il 118 e arriva l’ambulanza per i primi soccorsi e il successivo trasporto nel reparto di emergenza per la necessaria medicazione.
Si vivono momenti di grande tensione, anche perché non manca chi vorrebbe farsi giustizia da solo e il rischio è quello che scoppi una rissa. L’aggressore viene fermato dagli agenti, mentre le due ragazze che erano in sua compagnia si sono già dileguate. Vengono identificati tutti i presenti, che nel futuro processo saranno chiamati a testimoniare, poi l’aggressore viene portato in questura per tutte le formalità necessarie e denunciato per lesioni aggravate dall’uso della bottiglia. —