Regalo per il centenario del club neroverde che ha chiuso la pratica qualificazione in 45 minuti
TRIESTE. Oggi è il centenario del Pordenone, e la squadra l’ha festeggiato con il passaggio del turno in coppa Italia contro il Casarano. Un primo regalo, dunque, in attesa della mega-festa rimandata causa Covid-19 alla prossima primavera. Il Pordenone torna allo stadio Rocco dopo quarantanove giorni, ovvero dopo quel triste 0-2 contro il Frosinone che chiuse ai ramarri la strada verso la serie A. Sistemazione parziale (al Comune di Trieste l’affitto di ieri vale una cifra vicina agli undicimila euro) aspettando che il Teghil di Lignano sia pronto, sperabilmente per il 17 di ottobre per la gara contro la Spal.
Si gioca naturalmente a porte chiuse, troppo poca l’attrattiva per questa contesa giocata perdipiù in campo neutro. Nell’undici iniziale pordenonese solo in tre reduci dal fischio iniziale di Lecce: Bindi, Vogliacco e Magnino. Subito titolare Berra, arrivato due giorni prima da Bari. Davanti a Bindi, in attesa di farsi da parte per il probabile arrivo di Scuffet o di Vicario, ci sono anche Vogliacco, Stefani e il polacco Chrzanowski. A centrocampo Magnino, Pasa e Rossetti (bravo a farsi trovare al posto giusto al momento giusto nell’occasione dell’1-0).
Trequartista Gavazzi, davanti Banse e Butic, il primo abile a conquistarsi il rigore del raddoppio e il secondo impeccabile a trasformarlo indirizzandolo nel “sette”. Due giovani che potranno fare belle cose in futuro. Nei pugliesi, guarda caso provenienti proprio dalla provincia salentina, ci sono gli ex serie A Bruno, Longhi e Sansone. In attacco fanno molto movimento il fantasista cubano, da Guantanamo, Rodriguez e il peperino Mincica.
Nei primi minuti il Casarano, che in passato ha anche vinto una coppa Italia di serie C, sorprende per la buona disposizione in campo e per l’efficace palleggio. All’11’ c’è un palo di Giacomarro e al 18’ una conclusione di Rodriguez che sfiora l’incrocio. Poi l’uno-due pordenonese che indirizza la sfida con il tap-in vincente di Rossetti su corta respinta del portiere e il penalty di Butic.
Nel finale tentativi per Butic ancora e per Mincica. Nella ripresa girandola di cambi. Al 13’ i neroverdi ne fanno due contemporaneamente, fuori Banse e Rossetti per Ciurria e Calò. E per il Giacomo proveniente dal Genoa, triestino doc, è un debutto assoluto nello stadio di casa sua, quasi un predestinato guardando la sua data di nascita, il 5 di febbraio, come quella di Cristiano Ronaldo, Neymar, Tevez e altri famosi, anche di quel Cesare Maldini nato proprio ad un chilometro dallo stadio Rocco.
Al 15’ e al 23’ opportunità per Sansone e per Onda. Al 25’ Mallamo esce per infortunio (sul rettangolo dal 46’), al 28’ palo di Berra con un’incornata su azione d’angolo. Al 31’ il tris è servito: cross di Ciurria da destra per la testa del baby Secli, entrato sette minuti prima. E ora in Coppa Italia, dopo questo buon test contro un’ostica squadra di serie D, sotto con la corazzata Monza, che ventiquattro ore prima aveva eliminato proprio la Triestina.
