Come buongiorno, davanti a Villa San Martino si sono presentati un gruppo di sostenitori con una gigantografia dell'ex premier e la scritta "Auguri Presidente. Buon compleanno". Dentro, Silvio Berlusconi, nato a Milano il 29 settembre del 1936, festeggiava i suoi ottantaquattro anni a Arcore con la buona notizia arrivata dal test del giorno precedente: è negativo al Covid.
Sta meglio e così ha pranzato a tavola con la compagna, la parlamentare Marta Fascina, e ha atteso i figli per la cena. Poi in soggiorno a scartare i regali, tra champagne, vini gran riserva, bottiglie con le iniziali S.B., cornici di argento e un grande vaso in vetro di Murano arrivato da Niccolò Ghedini. Centocinquanta i telegrammi da leggere (questo il primo bilancio) ai quali ha iniziato a rispondere con bigliettini firmati di suo pugno. Poi l'elenco delle telefonate, centosettanta, tentando di ricontattare più persone possibile.
Una chiamata tra tutte è finita sulle agenzie internazionali: come ogni anno, sono arrivati gli auguri del presidente russo, Vladimir Putin. Hanno telefonato i suoi amici di sempre e quelli che lo accompagnano nell'avventura politica: il segretario della Lega, Matteo Salvini, la leader di Fdi appena nominata presidente dei Conservatori europei, che ha incassato i complimenti di Berlusconi, e tutti i suoi da Antonio Tajani a Mariastella Gelmini, Anna Maria Bernini, Sestino Giacomoni e via così.
Un elenco lungo con qualche sorpresa: scontato l'entusiasmo dei tifosi del rinato Monza, sono arrivati anche gli auguri del Milan e le felicitazioni con foto della ex, Francesca Pascale, via social. C'è stata la toccante lettera di 13 giornalisti di Mediaset, trasferiti proprio in questi giorni da Roma a Cologno Monzese, che chiedono di riavviare le trattative a quando le condizioni per fare i pendolari con la famiglia saranno più sicure dal rischio pandemia.
Un compleanno uguale a tanti altri eppure diverso. Il presidente di Forza Italia esce da un lungo periodo di malattia che lo ha messo lungamente alla prova, con il ricovero al San Raffaele e la lenta convalescenza in casa. In mezzo le elezioni, dalle quali Forza Italia è uscita con passo da definire anche se il suo ruolo di baricentro della coalizione rimane e il gradimento di Berlusconi è in aumento. Nell'immediato futuro c'è quel che è stato infinite volte nel passato: una convocazione in tribunale, per il Ruby ter, dove deve difendersi insieme ad altre ventotto persone dall'accusa di corruzione in atti giudiziari. A Milano il processo è stato rinviato al 19 ottobre, per la costola di Siena gli avvocati hanno chiesto il rinvio dell'udienza del primo ottobre.
Ma soprattutto c'è il centrodestra da ricostruire, cercando di difendere per gli azzurri il ruolo di mediatori che ha confermato il voto, e al contempo Conte da sostenere nelle scelte per rilanciare l'economia e rafforzare la sanità provata dalla pandemia. Come ricorda ripetendo parole del Cavaliere Tajani, vicepresidente di Fi: "Noi vogliamo aiutare l'Italia, non il governo".