TREVISO.
Svuota il conto corrente di un’anziana di quasi 200.000 euro e le ruba mobili antichi del valore di altri 30.000. Una 45enne italiana che vive in un paese dell’hinterland di Treviso è stata arrestata lunedì mattina su ordine di custodia cautelare per i reati di furto aggravato e appropriazione indebita.
La denuncia
Ad innescare l’indagine è stata la denuncia di un’anziana di 74 anni, sua compaesana, che, un mese fa, s’è ritrovata all’improvviso con acqua, gas e luce tagliati e lo sfratto dal suo appartamento.
L’anziana, con una vita costellata dai lutti del marito, noto avvocato, e del figlio, deceduto 30 anni fa in un incidente stradale, nell’autunno del 2018 era stata avvicinata dalla 45enne, che rapidamente era entrata in confidenza con lei e s’era offerta, apparentemente in modo disinteressato, di aiutarla nelle faccende di casa, come una badante.
La sua colpa è di averle dato troppa fiducia e soprattutto di averle firmato la delega per prelevare i soldi dal suo conto corrente per farle la spesa e pagarle le bollette.
In realtà, da un giorno all’altro, l’anziana s’è ritrovata senza nulla. Aveva tutto per trascorrere una vecchiaia dignitosa: una pensione decorosa e un consistente conto in banca che le avrebbe garantito una solida tranquillità economica.
L’inganno
Ma la perfida amica evidentemente aveva pianificato tutto. Nel giro di due anni ha prelevato quasi duecentomila euro dal conto dell’anziana, classe 1946, rubandole perfino alcuni mobili antichi custoditi nel garage per poi rivenderli. Pare che la 45enne abbia sperperato una parte dei soldi in viaggi e crociere costose di cui, senza vergogna, al rientro postava le foto su Facebook o Instagram.
Nel frattempo, per non farsi scoprire, aveva stracciato e nascosto all’anziana tutti i solleciti di pagamento delle bollette e degli affitti arretrati.
Quando ormai il conto in banca era in rosso e i mobili antichi erano spariti, la 45enne ha avuto anche la faccia tosta di presentarsi in Comune per chiedere di accordare all’anziana un sussidio d’indigenza.
È chiaro, comunque, che sarebbe stata soltanto una questione di tempo e che il bubbone sarebbe prima o poi scoppiato.
A fine agosto, l’anziana s’è ritrovata con le utenze tagliate per morosità e, accompagnata in banca dagli assistenti sociali del Comune, ha scoperto di essere rimasta con un pugno di mosche in mano. A quel punto ha denunciato il fatto alle forze dell’ordine.
L’arresto
Ad inizio settembre, il giudice delle indagini preliminari Piera De Stefani, su richiesta della procura, aveva disposto la perquisizione ed il sequestro di eventuali beni alla 45enne ma non è stato trovato quasi nulla. Lunedì, il colpo di scena: su ordine di custodia cautelare, la badante è stata arrestata e posta agli arresti domiciliari in attesa dell’interrogatorio di garanzia, programmato per venerdì mattina davanti al gip De Stefani. —
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