Bruno Marcato, 90 anni, si è spento all’ospedale di Camposampiero. Il 20 settembre era spirata la moglie Angela, 89 anni
PIOMBINO DESE.
Marito e moglie uccisi dal Covid-19 in nove giorni l’uno dall’altra. Ieri alla Rianimazione dell’ospedale di Camposampiero, dove era ricoverato da alcuni giorni, è morto Bruno Marcato, aveva 90 anni.
Il decesso è avvenuto intorno alle 13, a nove giorni dalla moglie Angela Benedetti, 89 anni, spirata domenica 20 settembre dopo essere stata aggredita dallo stesso spietato virus. Bruno Marcato si era ammalato prima della moglie Angela e del figlio Gianni, tuttora ricoverato a Padova.
Aveva iniziato ad accusare qualche linea di febbre tre settimane fa, era rimasto tre giorni a letto a casa prima del ricovero avvenuto il 12 settembre con l’ausilio di una ambulanza. Non si trattava di una semplice influenza che aveva intaccato solo le parti superiori dell’apparato respiratorio, ma il virus aveva già colpito gli alveoli polmonari, provocando una sindrome pericolosissima.
È stato immediatamente intubato in terapia intensiva lottando, fino a quando il suo cuore ancora molto forte, ha ceduto.
Falegname fin da giovanissimo, Marcato è sempre stato affascinato dal legno e dalle mille costruzioni che ancora oggi faceva, nella sua bottega ordinatissima situata dietro la sua abitazione, in via Carducci, a Levada. Ha sempre lavorato in falegnamerie importanti. Era un’artista del legno ma aveva anche una voce splendida da tenore che per una settantina d’anni, ha incantato chi si recava alle funzioni religiose.
Per questo, dall’età di 14 anni Bruno faceva parte del primo coro parrocchiale e poi non ha mai smesso di cantare fino a una decina d’anni fa.
Marcato ha avuto un’infanzia infelice, rimanendo orfano di mamma, morta di malattia, quando aveva solo sei mesi, ed è stato allevato dalla sua numeosa famiglia.
«Mio papà», racconta la figlia Graziella «stava bene nonostante la sua età, così anche mia mamma, una coppia che si stava godendo tranquillamente la vecchiaia, erano inseparabili, tanto che desideravano di morire insieme, per non dare disturbo a nessuno al momento del trapasso perché,dicevano, la vedovanza sarebbe stata troppo dura dopo 65 anni di vita insieme. E la Madonna li ha ascoltati».
Si erano sposati l’11 febbraio 1956, abitando dapprima in via Munaron, poi a Badoere, nel Trevigiano, prima di costruirsi l’attuale abitazione e ritornare a Levada nel 1962. «E pensare» continua la figlia Graziella «che per effetto del Covid avevamo spostato al prossimo anno la festa per i 90 anni di papà ed insieme volevamo festeggiare anche i 65 anni di matrimonio, ma questo mese per noi è stato un tsunami che ce li ha strappati insieme e non siamo ancora in grado di capire quale può essere stato il primo contagio».
Anche per l’intera frazione di Levada, dove la coppia di anziani era molto conosciuta, la notizia della morte stato un duro colpo. Anche il corpo di Marcato, dopo il rito d’addio, verrà cremato. La messa in ricordo di Bruno Marcato e di Angela Benedetti verrà celebrata a data da destinarsi, quando anche figlio Gianni, ancora ricoverato all’ospedale di Padova ma in via di guarigione, verrà dimesso. Bruno e Angela lasciano i figli Gianni, Graziella, Giuliana e Lucia e gli adorati nipoti. —
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