Pecchini: «Faremo solo biglietti di tribuna e studieremo un sistema di rotazione per favorire i 1.750 tesserati del 2019. Sarà riservato spazio anche agli sponsor»
MANTOVA. Salvo ulteriori colpi di scena, che di questi tempi non possono assolutamente essere esclusi, sin dalla prima gara interna di campionato (domenica 4 ottobre alle 17.30 contro il Carpi) lo stadio Martelli tornerà ad accogliere i tifosi biancorossi. O, meglio, una parte di loro, visto che al momento il tetto stabilito dall’ordinanza firmata ieri 19 settembre dal presidente della Regione Attilio Fontana (e poi divenuta provvedimento nazionale per la serie A dopo una riunione con il governo) è di mille spettatori per gli eventi sportivi in impianti all’aperto.
In Viale Te si sta dunque già ragionando su come adempiere a tutte le misure di sicurezza previste dall’ordinanza e anche a come gestire la limitata capienza dell’impianto. I tifosi che vorrebbero assistere alle gare del Mantova in serie C sono infatti ben più di mille: basti pensare che lo scorso anno in D soltanto gli abbonati erano ben 1.750,
«Innanzitutto aspettiamo di avere chiarimenti sul numero effettivo di paganti che potremo far accedere allo stadio - dice il vicepresidente del Mantova, Gianluca Pecchini -. Bisogna capire infatti se i mille spettatori a cui si fa riferimento comprendono o meno le squadre, i dirigenti, i raccattapalle e tutti gli addetti ai lavori (dai fotografi alle troupe tv e altri) che ruotano attorno alle gare professionistiche. Una volta capito questo, decideremo nel dettaglio come procedere».
Alcuni paletti, però, possono essere indicati fin d’ora: «Non sarà possibile fare degli abbonamenti - spiega Pecchini - anche perché questi provvedimenti hanno scadenze ravvicinate (l’ordinanza regionale ha validità fino al 15 ottobre, ndr) e su ciò che accadrà dopo non vi è alcuna certezza. Si procederà dunque con la vendita dei biglietti e verosimilmente tutti di tribuna, settore in cui è più semplice anche gestire i posti a sedere e il distanziamento di un metro grazie ai seggiolini. Il costo dei tagliandi dovrà tener conto di tutti gli onerosi adempimenti richiesti alle società per garantire la sicurezza, per cui lieviterà un po’».
Per la vendita dei biglietti, poi, Pecchini ipotizza questa soluzione: «Detto che ovviamente non ci saranno tifosi ospiti, cercheremo in tutti i modi di favorire gli abbonati dello scorso anno, oltre ovviamente ai nostri sponsor. Gli abbonati erano 1.750? Sì, lo sappiamo bene e dovremo studiare un meccanismo per premiarli tutti. Posso immaginare che, se in una partita potremo vendere il biglietto soltanto a mille di loro, in quella successiva daremo diritto di prelazione agli altri 750. Bisognerà immaginare un sistema di rotazione per soddisfare tutti, almeno fino a quando ci saranno queste limitazioni. Noi speriamo che si arrivi presto a una norma che tenga conto delle diverse realtà, stabilendo una percentuale di accesso in base alla capienza dei vari stadi:, al Martelli così non avremmo più grossi problemi».
E in effetti il ministro dello Sport Spadafora in serata ha detto: «In vista della ripresa degli altri campionati valuteremo una soluzione equa anche per la serie B, e C. Il mio obiettivo è quello di consentire la partecipazione del pubblico per tutti gli sport e per tutte le categorie, arrivando a definire un protocollo unico che preveda una percentuale di spettatori in base alla capienza reale degli impianti».