La capogruppo Zappaterra all’assessore: fate qualcosa per gli studenti ferraresi. E la Cgil chiede verificatori alle fermate
FERRARA. Il problema del sovraffollamento dei bus, in particolare del servizio extraurbano, in orario scolastico non potrà essere risolto, ormai si è capito, nel giro di qualche giorno. La vampata di proteste delle mamme, da Cento a Codigoro passando per Ferrara, a causa delle condizioni nelle quali sono costretti a viaggiare i figli-studenti, ha provocato già due risultati. Da una parte il gruppo Pd in regione, per bocca di Marcella Zappaterra, si è messo in pressing sull’assessorato per adottare «misure a favore dei Comuni del Ferrarese maggiormente colpiti»; dall’altra, i rappresentanti degli autisti avvertono Tper che la responsabilità del rispetto delle norme Covid non può essere finire sulle loro spalle, invocando la messa in campo di figure di controllo alle fermate.
COME INTERVENIRE
Anche ieri le segnalazioni social si sono sprecate, soprattutto per le corse di inizio pomeriggio a Lagosanto e Codigoro. Zappaterra, nella sua interpellanza in Regione, chiarisce anzitutto che per il trasporto pubblico locale si può derogare al limite dell’80% della capienza per un numero maggiore di casi rispetto agli scuolabus: con sistemi di aerazione autorizzati dal Comitato tecnico scientifico, ad esempio, o plexiglass di separazione. La capogruppo dem rileva come in diversi comuni ferraresi il riempimento eccessivo dei mezzi in questo inizio d’anno «è stato già denunciato da Ami e Tper», e che «in diverse occasioni l’assessore Corsini si è detto in sinergia con anche le Prefetture dei capoluoghi di Provincia per vigilare sugli assembramenti a bordo e alle fermate gestite dal tpl».
La richiesta alla giunta, a questo punto, è di interventi strutturali (par di capire nuovi bus) e infatti è proiettata ai «prossimi mesi, per superare i problemi di sovraffollamento», nello specifico «a favore dei Comuni del Ferrarese maggiormente colpiti». Già mercoledì la risposta di Corsini.
AUTISTI "AGITATI"
La stessa Zappaterra evidenzia come «il controllo dell’accesso al bus spesso è affidato al solo autista, che può non riuscire a contare per ogni fermata l’utenza in salita e discesa, ed al massimo svolge un controllo sulle mascherine». Quindi la responsabilità ricade su chi guida gli autobus? «Non è assolutamente così - chiarisce Davide Fiorini, segretario Cgil trasporti - L’autista deve solo guidare, nemmeno ha in questa fase compiti sui biglietti. Sugli affollamenti, invece, non sono arrivati ordini di servizio da parte dell’azienda, e nei colloqui pre-stagione si era peraltro parlato di personale presente alle fermate più problematiche nelle ore di punta, verificatori o anche addetti privati di sorveglianza, in grado di controllare l’afflusso. Quel che possono fare gli autisti, semmai, è avvertire la centrale se sono costretti a lasciare giù dei ragazzi».
Il tema sarà affrontato lunedì in Prefettura a Bologna, dove Tper a sede, nell’incontro sindacale sul problema delle porte anteriori bloccate e l’isola riservata agli autisti. —
stefano ciervo
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