«Facevo la chemio e ho dimenticato di esporre il permesso: perchè non viene controllata la targa che è autorizzata?»
MODENA. Amarezza. Tanta. Perchè uscire da una seduta di chemioterapia e non trovarsi più l’auto non è piacevole. Motivo? Mancata esposizione della famosa “R”, il permesso che viene rilasciato ai pazienti fragili che hanno diritto a parcheggiare nei posti gialli. Certo, esponendo regolarmente il tagliando. E la persona che ieri ci ha chiamato ha ammesso di non averlo fatto: «Una dimenticanza, e ho subìto il provvedimento previsto. Non sono qui a trovare scuse - racconta - ma semplicemente a chiedere se non ci possano essere altre soluzioni non così impattanti sulla quotidianità di chi frequenta tutti i giorni il Policlinico per cure molto pesanti. Io sono arrivata alle 12.22, il verbale di contestazione è delle 12.25, i sorveglianti giustamente fanno il loro lavoro e quasi ti seguono appena entri, dicono che hanno disposizioni chiare: chiamare immediatamente il carro attrezzi. Tutto vero, ma perchè l’azienda ospedaliera non investe in comportamenti correttivi e non punitivi? Basterebbe che con lo stesso metodo zelante - chiude la paziente - le persone chiamate a sorvegliare controllassero se la targa è autorizzata: nel 2020 non si riesce a fare? Ogni persona malata che ha bisogno di cure delicate ha diritto a comunicare due targhe, il controllo non dovrebbe essere così complesso».
È la domanda che abbiamo girato alla direzione del Policlinico, assieme alla richiesta di chiarezza sugli aspetti economici che regolano gli interventi nei parcheggi.
«L'obiettivo primario del Piano Sosta Aziendale - commenta il Policlinico - non è quello di garantire un posto auto a tutti ma agevolare l’accesso ai luoghi di cura a chi ne ha bisogno. Tra i diversi aspetti del piano è previsto un servizio di pronto intervento per regolamentare le soste. Siamo umanamente vicini alla cittadina ma in questo momento l’esposizione del tagliando è l’unico strumento che abbiamo a disposizione per verificare il diritto dell’utente a parcheggiare nei posti riservati».
Ma il fatto resta: «La rimozione delle auto avviene solo in caso di occupazione scorretta di posti invalidi, su strisce gialle per posti riservati a utenti fragili, intralci a vie di fuga. È fondamentale ribadire che l’indicazione delle due targhe richiesta ai cittadini che ottengono un permesso per i pazienti fragili serve a effettuare verifiche a campione per impedire abusi, non serve come garanzia del diritto a posteggiare, che è assicurata solo dall’esposizione del tagliando. L’Azienda riceve il 5% del totale mensile incassato dalle ditte per il blocco o la rimozione, comprovato dalle ricevute fiscali associate ai singoli verbali, come contributo a copertura dei costi sostenuti per operatori della vigilanza e di manutenzione del parcheggio interno. Nessun guadagno per l’Azienda ma solo un sistema per coprire una parte dei costi del servizio». Magari, allora, perchè non investire una piccola parte di quel 5% su un banale controllo targhe? —