SANNAZZARO. Da giovedì è partita la fase-2 dell’indagine epidemiologica imposta dal ministero dell’Ambiente per la verifica di quanto incida la presenza sul territorio del polo Eni. Arriva dopo i questionari sulla salute e sugli stili di vita raccolti a tappeto a Sannazzaro e Ferrera, divisi per cluster e gruppi omogenei dal dipartimento dell’Università di Pavia diretto da Cristina Montinoli. Da giovedì invece sono in funzione i primi trenta “radielli” (21 a Sannazzaro e 9 a Ferrera) che hanno il compito di campionare i livelli medi di diversi componenti dispersi nell’aria. Un’equipe di tecnici ed i vertici del centro ricerche ambientali dell’istituto Maugeri, Danilo Cottica ed Elena Grignani, hanno elaborato una griglia per la rilevazione.
Giovedì mattina il posizionamento a piazzale Mainoli dei primi “radielli” che identificheranno la tipologia degli eventuali elementi inquinanti nell’aria. «Si prevedono due campagne periodiche di rilevamento, quella attuale in periodo ancora estivo e una tardo-autunnale con situazioni meteorologiche ben diverse», spiega Cottica. «La prossima settimana faremo anche una rilevazione in contemporanea, con cinque postazioni, sulla presenza di inquinanti Pm10, Pm 2,5 e Pm 1 – aggiunge Grignani. – Il monitoraggio consiste nei due monitoraggi distanziati nel tempo, unendo poi i dettagli in una griglia. Tutto questo consentirà di ottenere un quadro rappresentativo della distribuzione spaziale degli inquinanti aerodispersi».
«I dati raccolti nelle due campagne stagionali di rilevamento saranno comparati con il quadro sanitario generale uscito dalla raccolta dei questionari – commenta il sindaco Roberto Zucca. – Dall’incrocio di quanto dichiarato e dai dati scientifici delle campionature si potranno identificare eventuali attinenze tra habitat ambientale, patologie dichiarate e presenza di inquinanti nell’aria». —
PAOLO CALVI