L’ex allenatore della primavera dell’Atalanta Bonacina: «Ha grande forza esplosiva, così sta facendo la giusta crescita...»
Era compagno di squadra di Alessandro Bastoni e Dejan Kulusevski, coppia che quest’anno si contenderà lo scudetto con le maglie di Inter e Juventus.
È nato come esterno d’attacco del 4-3-3 ma nel tempo ha saputo ricoprire il ruolo di mezzala e di trequartista. È uno dei tanti calciatori cresciuti nel settore giovanile dell’Atalanta e che ora sta cercando di farsi strada nel mondo dei “pro”: «Pordenone può essere la piazza ideale per lui per esplodere» – dice a riguardo il suo ex allenatore Valter Bonacina. È la storia, in breve, di Alessandro Mallamo, terzo acquisto dei neroverdi, ieri allenatosi per la prima volta con i nuovi compagni nel ritiro di Tarvisio.
Oggi l’operazione sarà ufficializzata. Il jolly offensivo, classe 1999, arriva tra i ramarri dall’Atalanta in prestito con diritto di riscatto. I bergamaschi si sono riservati la facoltà di esercitare l’opzione di controriscatto. Tramite questo tipo di manovra, il Pordenone punta a ripetere gli affari fatti con Pobega (’99) e Di Gregorio (’97), mezzala e portiere ora al Milan e al Monza (in prestito dall’Inter), da cui ha ricavato 300 mila euro. «Per fortuna esistono ancora club che aspettano i giovani e li fanno crescere», afferma Bonacina, tecnico di Mallamo nella Primavera dei bergamaschi nel 2016-2017.
«Dopo essere stato a Novara in serie C e alla Juve Stabia in serie B, penso che il giocatore stia facendo il giusto percorso di crescita – continua –. Può ricoprire molti ruoli e penso che tra le sue qualità maggiori ci siano la tecnica, la capacità di cambiare passo, di saltare l’uomo e di inserirsi negli spazi». Fisicamente non è un corazziere come i giocatori cercati ultimamente dal Pordenone, perché è alto solo 175 cm. Tuttavia ha grande forza esplosiva e ha caratteristiche che nessun altro elemento della rosa dei ramarri può vantare. L’unico difetto? Fa pochi gol: solo due la scorsa stagione con la Juve Stabia. Deve migliorare: ne è ben consapevole e con lui anche il club neroverde. «È un grande lavoratore – continua Bonacina – e non gli manca certo la voglia di imparare. È una qualità morale che gioca a suo favore e può portarlo lontano. A mio avviso è un ragazzo di prospettiva, che può essere in grado di disputare un’ottima carriera».
Nel biennio nella Primavera dell’Atalanta ha conquistato soltanto una semifinale-scudetto (nel 2017-2018) ma era stato capace di arrivare primo nel girone A sia nella stagione regolare del 2016-2017 e del 2017-2018, in entrambi i casi davanti all’Inter poi campione. Ha sfidato da avversario Nicolò Zaniolo ed è stato compagno di squadra di tanti calciatori di sicuro avvenire, alcuni già esplosi: oltre a Bastoni e Kulusevski, ha giocato con Carnesecchi (’00) e Colpani (’99), portiere e centrocampista tra i migliori giovani nell’ultimo torneo col Trapani, e con Musa Barrow (’98), rivelazione del Bologna grazie a 9 gol in 18 partite nella parte finale della scorsa stagione di serie A. Assieme a Francesco Forte, attaccante autore di 17 reti, e Giacomo Calò, regista, è stato tra i migliori di una Juve Stabia retrocessa a sorpresa in serie C. Con le “Vespe” ha dimostrato di poterci stare, in categoria. Col Pordenone deve e vuole fare un passo in avanti.