Alla Provincia destinate un quinto delle risorse a disposizione della Regione La previsione è di coprire la richiesta. Seta al lavoro per reperire subito i mezzi
MODENA. Si può fare. La Regione “premia” la provincia di Modena con un milione di chilometri e consente così al trasporto pubblico locale di coprire l’anno scolastico, senza che nessuno degli studenti delle scuole superiori resti “a piedi” a causa delle norme anticontagio, che hanno ridotto la capienza dei mezzi all’80 per cento.
È dunque arrivata la svolta per una delle problematiche principali in vista dell’ormai imminente inizio delle lezioni, fissato in Emilia Romagna per lunedì 14 settembre: ovvero come raggiungere gli istituti?
Un problema che non riguardava soltanto Modena, ma anche le altre province. Tuttavia sui 5 milioni di chilometri che la Regione aveva a disposizione ne ha consegnato uno proprio alla nostra provincia, che rispetto agli altri territori partiva già con una grave lacuna di posti. Un problema annoso e che era presente ben prima dell’arrivo del Covid. Per questo e per il lavoro che il presidente della Provincia ha svolto nei confronti della Giunta regionale, Modena avrà quel famoso milione di chilometri. La firma deve ancora arrivare, ma la ripartizione è ormai certa.
Ma come si traduce un milione di chilometri in termini pratici? Sono l’equivalente di circa 50 autobus, che Seta sta già cercando per renderli operativi con l’inizio della scuola.
Con la nuova disponibilità di mezzi, l’Agenzia per la Mobilità di Modena e in particolare l’amministratore unico Andrea Burzacchini, vedono di gran lunga migliorare l’organizzazione del trasporto.
C’è una certa fiducia, che si è respirata anche ieri pomeriggio nel corso di un incontro che si è tenuto tra il presidente Tomei, lo stesso Burzacchini e i presidi degli istituti superiori. Sembra che la quadra sia stata trovata al netto delle incognite che un anno scolastico come quello alle porte potrà nascondere.
Ci sono voluti mesi di lavoro e di riunioni, perché si partiva da una situazione disperata tanto che Burzacchini all’inizio dell’estate aveva denunciato la carenza di oltre cento autobus. E detto da un amministratore che poco si lamenta e molto guarda al sodo, era suonato come un allarme da non sottovalutare. Da lì è iniziato il pressing in Regione di Tomei che ha portato i frutti sperati.
L’ORGANIZZAZIONE
Come detto, la capienza per il trasporto pubblico locale sarà dell’80 per cento, come stabilito dal Comitato tecnico scientifico, con ovviamente l’obbligo di indossare la mascherina a bordo. I 50 autobus in più a disposizione di Seta consentono di coprire il 90 per cento degli studenti, ma c’è da dire che tra didattica a distanza e ragazzi che, in quota maggiore rispetto agli altri anni, andranno a scuola con mezzi propri si raggiungerà potenzialmente il 100 per cento. La didattica a distanza, peraltro, è un’incognita che andrà chiarita per una migliore organizzazione dei viaggi: le scuole dovrebbero fornire in tempi brevi il quadro puntuale delle lezioni. E anche il numero dei ragazzi che, rispetto all’anno scorso, non useranno i mezzi pubblici regolarmente. Servirà dunque qualche tempo per perfezionare il servizio.
la soddisfazione di tomei
Non vi è ancora l’ufficialità sulla decisione della Regione, ma il presidente della Provincia Tomei è comunque molto più fiducioso rispetto alle settimane scorse, quando quasi la metà degli studenti modenesi rischiava di non avere il trasporto verso il proprio istituto.
«Sappiamo - dice Tomei - di essere di fronte a un anno che non potrà essere come tutti gli altri. I dati dell’epidemia degli ultimi giorni ce lo fanno capire e ce lo ricordano. Per questo assieme ai dirigenti scolastici stiamo lavorando con assiduità per la migliore organizzazione possibile delle lezioni e il trasporto, come sostengo da mesi, è una parte fondamentale di tale organizzazione. Ora abbiamo fiducia, pensiamo di poter coprire l’intero fabbisogno provinciale».
Anche i presidi nel corso dell’incontro di ieri hanno dimostrato una rinnovata serenità sul tema trasporti, presentando comunque una serie di richieste poiché ogni istituto sta organizzando l’ingresso degli studenti in modo scaglionato.
Per quanto concerne l’incognita mezzi privati, Tomei fa un appello ai ragazzi e ai genitori: «Mi auguro -sottolinea - che chi decide di recarsi a scuola da solo abiti vicino all’istituto e possa così andarci in bicicletta. Non vorrei che ci trovassimo con un incremento esponenziale del traffico di automobili che provocherebbe aumento delle code e dell’inquinamento».
Questo punto interrogativo non va a scolorire la soddisfazione degli attori in campo per l’importante risultato conseguito. —