L’Italia si trova in una fase di “transizione al momento in progressivo peggioramento” con un “aumento da cinque settimane consecutive” dei casi rilevati di coronavirus. Uno scenario di fronte al quale si conferma l’opportunità “di essere pronti all’attivazione di ulteriori interventi in caso di evoluzione in ulteriore” evoluzione negativa. È quanto rileva il monitoraggio settimanale sulla diffusione del Covid in Italia dell’Istituto Superiore di Sanità e ministero della Salute relativo al periodo 24-30 agosto, aggiornato al 1° settembre, segnalando un aumento dei casi in 13 regioni e un incremento dell’indice di trasmissione nazionale Rt, calcolato sui casi sintomatici e riferito al periodo 13-26 agosto, pari a 1,18.
“Questo indica che, al netto dei casi asintomatici identificati attraverso attività di screening/tracciamento dei contatti e dei casi importati da Stato estero (categorie non mutuamente esclusive), vi è stato – si legge nel report – un aumento del numero di casi sintomatici contratti localmente e diagnosticati nel nostro Paese”. Anche in questa settimana – spiegano Iss e ministero della Salute, sottolineando che la situazione è peggiore in altri Paesi europei – si rileva “una trasmissione diffusa del virus su tutto il territorio nazionale che provoca focolai anche di dimensioni rilevanti e spesso associati ad attività ricreative che comportano assembramenti e violazioni delle regole di distanziamento fisico sia sul territorio nazionale che all’estero”. “Si assiste pertanto – prosegue – alla successiva importazione di casi e ad una ulteriore trasmissione locale (anche al rientro dopo periodi di vacanza)”.
Tuttavia, si sottolinea nel report, “aumenta di poco il carico ospedaliero e soprattutto non vediamo una congestione né a livello delle strutture sanitarie né delle terapie intensive”, sottolinea Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, commentando i risultati del monitoraggio. Sebbene sia segnalato, in quasi tutte le Regioni, un iniziale aumento nel numero di ospedalizzazioni, infatti, in nessuna sono stati identificati segnali di sovraccarico dei servizi sanitari assistenziali.
“Rimane fondamentale mantenere una elevata consapevolezza della popolazione generale circa il peggioramento della situazione epidemiologica e sull’importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l’igiene individuale, l’uso delle mascherine e il distanziamento fisico”, è la raccomandazione degli esperti.
Nella settimana di monitoraggio sono stati riportati complessivamente 1.799 focolai attivi di cui 649 nuovi, entrambi in aumento per la quinta settimana consecutiva. Nei precedenti 7 giorni erano stati segnalati 1.374 focolai attivi di cui 490 nuovi. “Questo comporta un sempre maggiore impegno dei servizi territoriali nelle attività di ricerca dei contatti che sono riusciti finora a contenere la trasmissione locale del virus”, spiegano Iss e ministero della Salute registrando un leggero aumento dell’età mediana dei contagiati, passata dai 29 anni dello scorso report ai 32 dell’attuale.
Il report ricorda infatti come la circolazione di Sars-CoV-2 avvenga oggi “con maggiore frequenza nelle fasce di età più giovani, in un contesto di avanzata riapertura delle attività commerciali (inclusi luoghi di aggregazione) e di aumentata mobilità”. Il monitoraggio conferma inoltre “il cambiamento nelle dinamiche di trasmissione (con emergenza di casi e focolai associati ad attività ricreative sia sul territorio nazionale che all’estero) osservato nelle settimane precedenti”.
L'articolo Covid, il report dell’Iss: “Fase di transizione in progressivo peggioramento. Pronti a ulteriori interventi. Ma non c’è sovraccarico in reparti” proviene da Il Fatto Quotidiano.