FERRARA. Perentoria. Secca. Dispiaciuta, se vogliamo, ma senza equivoci: i sindaci dell’Alto Ferrarese, chiamati in causa mercoledì dai sindacati (Cgil, Cisl e Uil uniti), danno risposta forte e sdegnata all’accusa di voler riaprire nidi e materne (lunedì 7) senza gli adeguati protocolli di sicurezza. «Garanzie in alto mare - sibilano i sindacalisti -: siamo stati ignorati».
«Il programma non cambia - è la sintesi di replica dei Comuni -: fra tre giorni si riapre perché tutto è stato fatto a norma. Con sforzi e condivisione con uffici tecnici e istituzioni scolastiche». Fin qui le posizioni a distanza, oggi alle 10 ci sarà però una videoconferenza organizzata all’ultimo momento. Un faccia a faccia si spera chiarificatore e risolutore. Al tavolo virtuale sindaci, sindacati, dirigenza scolastica provinciale e Ami: verrà fatto il punto su tutte le questioni riguardanti la ripresa.
PAURA
Rimane, in tempi in cui anche l’acqua fredda scotta, l’allarmismo creato nelle famiglie. Quella richiesta di un intervento del prefetto Campanaro (affinché blocchi la riapertura) che ha alzato ulteriormente il livello di guardia dei genitori. I sindaci non ci stanno: «Prendiamo atto con dolore di questo passo dei sindacati, ma non lo meritiamo. Stiamo facendo il nostro dovere» sottolineano all’unisono. Tra l’altro con le stesse sigle sindacali erano già in agenda (giovedì 10 e venerdì 11) appuntamenti illustrativi e di confronto. E già ieri pomeriggio in alcuni Comuni gli amministratori locali hanno incontrato i genitori per dettagliare come sarebbe avvenuta la riapertura.
È il caso del comune di Terre del Reno. «Da maggio stiamo lavorando spalla a spalla con Regione, direzione didattica e cooperative che gestiscono gli asili - spiega il sindaco Roberto Lodi -: stiamo facendo tutto quello che possiamo, in sinergia con tutti. Abbiamo addirittura ampliato il personale. Non pensavo potesse esserci un’uscita simile dei sindacati, con i quali peraltro nessuno ha mai assunto impegni scritti». Lodi amministra due nidi comunali, quattro materne paritarie (S. Carlo, S. Agostino, Dosso e Mirabello) e una materna statale.
INCONTRO
Anche a Poggio Renatico, ieri pomeriggio, c’è stato un “vis a vis” con i genitori. Una cinquantina i bambini che dovrebbero frequentare gli ambienti gestiti dalla Cooperativa Dolce di Bologna. «L’intervento dei sindacati un fulmine a ciel sereno - afferma il sindaco Daniele Garuti -: ho seguito tutti i lavori di persona, ci stiamo adoperando a tutto spiano per assecondare segnalazioni ed indicazioni dei tecnici. Ci stiamo pure attrezzando per costruire ingressi differenti per ogni singola sezione. Questo allarmismo è sproporzionato e non può avere cittadinanza».
Veemente la presa di posizione del sindaco bondenese Simone Saletti: «Le scuole per l’infanzia e l’asilo nido Margherita sono sicuri, con piani che saranno applicati nel pieno rispetto dei protocolli. Abbiamo illustrato a famiglie ed operatori i contenuti del progetto e non ci sono ragioni da parte dei sindacati di preoccuparsi».
Ma proprio a Bondeno il candidato sindaco Tommaso Corradi incalza Saletti per avere chiarimenti sulla riapertura del nido: « Coinvolgere i rappresentanti dei lavoratori non dovrebbe essere solo un dovere normativo, ma un metodo dettato dal buon senso. Per quale motivo non sono state seguite queste linee guida?».
COLLABORAZIONE
Linee congiunte che potrebbero maturare compiutamente dalla “call conference” di stamani. Spiega Barbara Paron, sindaco di Vigarano: «È ovvio che senza sicurezza e regole chiare non sarà possibile aprire. Confermo la massima condivisione e collaborazione per affrontare a livello territoriale le diverse osservazioni e perplessità sollevate non soltanto dai sindacati, ma da tutti i qualificati interlocutori che partecipano al tavolo». Stupito e rammaricato per la polemica anche Fabrizio Toselli, sindaco di Cento: «Sto facendo da giorni incontri con i genitori - dice - che hanno potuto constatare come tutti i protocolli siano rispettati. Siamo a norma e ognuno fa sforzi. Noi riapriamo martedì 8 come già stabilito». Per garantire un servizio indispensabile alle famiglie, ribadiscono i sindaci. —
m.na.
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