MONTECCHIO. Gara di solidarietà per Giulia Centonze. Nel giro di pochi giorni le donazioni alla famiglia sono arrivate a quota 95.000 mila euro, i soldi che sono necessari per la sua cura. E le amiche del cuore della ragazza hanno scritto il ringraziamento per la tanta generosità: «Per cominciare vorremmo ringraziarvi per il supporto datoci e dirvi che siamo davvero felici per come sono andate le donazioni. La cifra per permettere a Giulia di essere ricoverata tre mesi è stata raggiunta ed inaspettatamente anche quella per ricoverarla sei mesi. Negli ultimi due giorni ci siamo visti travolgere da donazioni, messaggi e bellissime parole. Non eravamo preparate a tutto questo, non ce lo aspettavamo».
Raggiunta la cifra, la famiglia di Montecchio si è mossa per contattare la clinica privata di Innsbruck così da avviare le pratiche del ricovero per Giulia che ora deve affrontare la sua battaglia.
«Vi terremo aggiornati su tutto – scrivono le amiche – pubblicando l'avvenuto bonifico alla clinica e tutte le spese ulteriori per il prolungamento del ricovero finalizzato alla riabilitazione e altro. Speriamo che Giulia possa pian piano migliorare ed essere ospitata nella clinica più mesi possibili in modo da raggiungere il miglioramento che attendiamo tutti».
Grazie ai tanti appelli sui social e lla mobilitazione dei media locali, le donazioni sono piovute in pochi giorni. Si sono mossi commercianti e imprenditori montecchiesi e alcuni hanno donato cifre importanti, restando nell’ anonimato.
Felici anche i famigliari di Giulia che non hanno mai perso la speranza e hanno lanciato appelli anche sulle tv nazionali. Serena, la sorella di Giulia, commenta cosi: «Non sappiamo davvero come ringraziarvi, siete stati tantissimi. Ci avete fatti sentire all'interno di una comunità grandissima e colma d'amore, ve ne saremo sempre grati, tutti noi e anche Giulia, con tutto il nostro cuore. Grazie per aver reso possibile un piccolo sogno che per Giulia vale tutta una vita. Grazie alla Gazzetta di Reggio che ha fatto ripartire tutta la macchina della solidarietà, alle associazioni locali, alle imprese, ai privati e agli enti che si sono dimostrati per noi una famiglia».
