Indagato insieme ad altre sette persone dai pm di Milano, avviso di garanzia pure per l’ingegnere Claudio Marabelli
PAVIA. Favori ai funzionari e tangenti per pilotare gli appalti di alcune opere pubbliche del Provveditorato regionale. Nell’inchiesta della procura di Milano, chiusa alcuni giorni fa, sono indagate per corruzione e turbativa d’asta otto persone, tra imprenditori e funzionari dell’ente lombardo che gestisce buona parte del patrimonio edilizio pubblico regionale. Dall’avviso di conclusione delle indagini firmato dai magistrati Giovanni Polizzi e Paolo Filippini, oltre al pavese Francesco Errichiello, ex provveditore delle Opere pubbliche, indagato per una tangente da 50mila euro per l’appalto della caserma “Montebello” di Milano, spuntano anche i nomi dell’imprenditore pavese Armando Calisti e dell’ingegnere Claudio Marabelli. Calisti viene tirato in ballo per i lavori al palazzo di giustizia di Pavia insieme a un altro funzionario del Provveditorato, Gianni Gatto.
I lavori al tribunale
L’indagine ruota attorno ad alcuni interventi su edifici pubblici. Tra questi ci sono anche i lavori di ampliamento e messa a norma del terzo piano del palazzo di giustizia di Pavia. Il costruttore Calisti entra nell’indagine proprio in relazione a questo intervento. Secondo i magistrati di Milano l’imprenditore avrebbe mandato suoi operai e mezzi dell’impresa per eseguire lo sgombero di un immobile di proprietà del funzionario Gianni Gatto a Garbagnate Milanese. Un lavoro eseguito in due giornate, tra luglio e agosto del 2018. E che, per la procura, sarebbe stato il corrispettivo per l’aggiudicazione dei lavori al tribunale. L’utilità, secondo i magistrati, sarebbe stata il prezzo della corruzione a Gatto, funzionario del Provveditorato con il ruolo di presidente della commissione di gara e responsabile unico del procedimento per i lavori al palazzo di giustizia di Pavia. Ad essere favorita, sempre per l’accusa, sarebbe stata la ditta “Appiani di Secondino Calisti”. «Ma quella ditta non ha mai lavorato in tribunale – precisa Calisti –. In ogni caso gli unici interventi eseguiti dalla mia impresa a palazzo di giustizia non hanno riguardato il terzo piano ma il piano terra, in anni precedenti. Per questo sono sereno e a disposizione degli inquirenti». L’intervento eseguito dalla ditta di Calisti a Garbagnate ha riguardato un attico comprato dal funzionario Gatto, su cui dovevano essere eseguite alcune verifiche statiche e alcuni interventi, compreso lo smaltimento dei materiali edili prodotti.
Il ruolo dell’ingegnere
Marabelli, in questa indagine, viene invece tirato in ballo sempre per corruzione in relazione a una tangente che sarebbe stata pagata a Errichiello nel 2014 per la realizzazione della caserma “Montebello” di Milano. Marabelli, secondo l’accusa, sarebbe stato il tramite della tangente al funzionario, a cui era legato da rapporti professionali. Tangente pagata dall’impresa che doveva eseguire i lavori, la Socostramo di Ottaviano Cinque (anche lui indagato). «L’ingegnere è una persona onesta e lo dimostreremo – dice l’avvocato di Marabelli, Franz Sarno –. Nessun favore è stato elargito per corrompere funzionari». —