TREVISO. Treviso quest’anno sarà un po’ meno universitaria: a metà settembre ripartiranno le lezioni di Ca’ Foscari (all’ex distretto) e del Bo (a San Leonardo), ma dei circa duemila studenti che affollavano le sedi del capoluogo se ne vedranno meno della metà.
È l’università ai tempi del Covid, e per Treviso si traduce in presenze dimezzate, lezioni via web (in presenza solo su prenotazione), maggiore distanza tra le postazioni degli allievi. Ca’ Foscari e Università di Padova partiranno con il freno a mano tirato, con la speranza di tornare alla normalità nei prossimi mesi se la situazione sanitaria dovesse migliorare.
Ca’ foscari
L’Università di Venezia ha sede a palazzo San Paolo, sponda destra del Sile, con Mediazione linguistica e culturale, Interpretariato e traduzione editoriale e settoriale, Economia e commercio, e un master in Global Development and Entrepreneurship. Dei 1.600 studenti iscritti non potranno presentarsi più di 800: «Riprenderemo in modalità duale, cioè alternando didattica in presenza e da remoto, con le aule riempite al 50 per cento» annuncia Michele Bugliesi, rettore di Ca’ Foscari. Lo stesso schema sarà applicato per tutti i corsi di laurea veneziani.
Come decidere chi resterà a casa e chi potrà partecipare alle lezioni di persona? «Le presenze saranno contingentate attraverso un’app che permette di prenotarsi» continua Bugliesi, «la portineria controllerà che chi accede abbia prenotato il turno, ovviamente l’app farà in modo di porre un tetto massimo di prenotazione, così a rotazione tutti potranno beneficiare della didattica in presenza. Il tutto dipenderà dall’evoluzione della situazione sanitaria, se le cose miglioreranno potremo ampliare il tasso di saturazione degli ambienti».
Università di padova
Più complesso il meccanismo adottato dall’ateneo patavino, presente a San Leonardo con il corso di laurea in Giurisprudenza e il master in Giurista internazionale d’impresa. Circa cinquecento studenti, non più di duecento presenti di persona il prossimo anno accademico. «Chi non potrà essere in aula seguirà le lezioni in diretta via streaming» conferma il prorettore Tomaso Patarnello, «le presenze saranno tarate sulla capienza dell’aula, in modo da rispettare il metro di distanza tra una postazione e l’altra. Abbiamo calcolato che in questo modo sarà possibile accogliere in presenza circa un terzo degli attuali iscritti».
Chi, tra gli studenti, deciderà di non partecipare mai alle lezioni in presenza, magari perché residente fuori sede, dovrà comunicarlo all’inizio dei corsi e sarà esonerato. Tutti gli atri saranno divisi dalla segreteria in gruppi, in base alla capienza delle aule con il distanziamento sociale. A rotazione, quindi, un gruppo seguirà le lezioni dal vivo, gli altri dal sito internet dell’Università. Treviso città universitaria si trova, quindi, dimezzata di colpo, e almeno per l’anno prossimo non ci saranno problemi di spazi e di convivenza tra i vari corsi di laurea. —
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