UDINE. Fulmini, piogge torrenziali e raffiche di vento fino a 140 orari. Il maltempo che nel fine settimana ha flagellato il Friuli Venezia Giulia conferma come il clima stia cambiando anche in regione.
Un dato per tutti: negli ultimi 50 anni la temperatura media è aumentata di 2,5 gradi passando da estati caldissime ad altre più miti. Quella in corso non ha registrato temperature eccessive, da giugno ad agosto si sono alternate giornate non caldissime e rovesci abbastanza frequenti.
Se non fosse per la statistica, si direbbe un’estate anomala visto che ormai siamo abituati a temperature impensabili fino a qualche decennio fa.
GLI INTERVENTI E GLI UOMINI SUL TERRITORIO
Quello dei giorni scorsi è stato un evento eccezionale con 300 millimetri di pioggia caduta in poche ore. La conta dei danni è in corso e il bilancio si preannuncia pesante: frane, smottamenti, torrenti esondati e un numero impressionante di alberi caduti.
Prevista dai meteorologi dell’Osmer-Arpa, la serie di temporali ha segnato l’estate 2020 che a differenza delle precedenti è stata caratterizzata da eventi simili a quelli determinati dal clima tropicale.
I NOSTRI FOCUS
«A Udine, il mese di luglio si è rivelato più fresco rispetto alla media degli ultimi dieci anni: è un luglio con una temperatura media di quasi un grado più bassa, la media della temperatura massima è più vicino ai dati storici antichi, quando faceva meno caldo» spiega il previsore dell’Osmer-Arpa Fvg, Sergio Nordio, nel far notare, invece, che in agosto la temperatura media massima ha superato di un grado la media dell’ultimo decennio.
Nell’estate ormai agli sgoccioli, a Udine città il valore massimo non ha superato i 35,3 gradi, in precedenza la colonnina di mercurio aveva sfiorati i 39 gradi. Altalenanti le minime: «Dai 24 gradi del 2007 quest’anno i valori minimi non sono andati oltre i 22 gradi».
Il fenomeno emerge anche dal report di luglio disponibile sul sito dell’Osmer-Arpa Fvg: «Il mese inizia con instabilità e tempo incerto per la presenza di correnti occidentali in quota e aria caldo-umida proveniente da sud-ovest nei bassi strati.
Nel pomeriggio e in serata sulla zona montana si assiste al passaggio di alcuni temporali provenienti dal Veneto. Anche in pianura si verificano temporali con precipitazioni intense, specie nel Pordenonese (a Porcia in un’ora sono caduti 66 millimetri) e qualche rovescio a Udine».
Ogni stagione è una stagione a sé. Le rilevazioni registrate dai previsori dell’Osmer -Arpa sono dati inequivocabili che confermano come negli ultimi 20 anni la curva delle temperature sia in salita. Dal 1991, l’estate 2019 (dall’1 giugno al 31 agosto) passerà alla storia per essere stata, dopo quella record del 2003, la seconda più calda in Friuli Venezia Giulia.
Diverse località della pianura sono state caratterizzata da oltre 60 giornate con temperature superiori ai 30 gradi. Le temperature medie sono passate da 22 a 25 gradi, Udine aveva la temperatura giornaliera annua inferiore ai 13 gradi, mentre negli ultimi 15 anni viaggia a temperature medie annuali di 14 gradi.
Se a tutto ciò sommiamo le giornate caratterizzate dal caldo umido e dall’afa, può accadere che il caldo percepito, soprattutto nei centri storici con luoghi meno arieggiati, sia di gran lunga superiore. Il clima impazzito sta condizionando le nostre vite e cambiando la società.
Ormai le politiche industriali e finanziarie non possono far finta di niente, per evitare il collasso soprattutto dei sistemi idrogeologici è necessario intervenire. Gli scienziati di tutto il mondo invocano decisioni politiche che puntino alla gestione del fenomeno per evitare di subire un cambiamento ormai inevitabile. —