SAN QUIRINO. «No, il numero unico ancora non va, non garantisce quella celerità necessaria in caso di emergenza». Opinione di un cittadino di San Quirino, G.N., che segnala la sua esperienza.
«Il 26 agosto ero a casa mia, una bifamiliare che condivido con mio fratello maggiore, che vive solo». È un pensionato molto attivo nel “Gruppo di volontariato”: aiuta le famiglie e le persone in difficoltà e accompagna quotidianamente gli ospiti della casa di riposo, tra cui la madre anziana.
«Da casa mia ho sentito, e ora dico per fortuna, lamenti provenienti dall’abitazione di mio fratello. In prima battuta pensavo ad animali e ho dato uno sguardo in giardino, poi sono corso da mio fratello e l’ho trovato in una pozza di sangue, con una evidente ferita al capo. Temevo avesse avuto un malore. Col primo telefono a disposizione ho chiamato il 112».
Prosegue il racconto del congiunto: «Ho chiesto l’invio veloce di un’ambulanza all’indirizzo che ho dato, ma l’operatore mi diceva di attendere un momento. Pensando che mi passassero qualcuno, ho atteso inutilmente 2-3 minuti senza avere alcuna risposta: ho chiuso la comunicazione con non poco disappunto.
Sono tornato a casa mia e dal cellulare ho chiamato il 118, che immediatamente mi ha risposto. Un’operatrice, stavolta molto solerte, senza mai abbandonarmi mi ha dato telefonicamente importanti indicazioni su come prestare il primo soccorso a mio fratello che continuava a lamentarsi».
Dieci minuti dopo l’ambulanza era sul posto e anche un’auto con medico a bordo: «Anche loro molto professionali e preparati. Hanno preso immediatamente in cura mio fratello, trasportandolo all’ospedale di Pordenone».
Solo dopo è stato possibile appurare l’accaduto. Non si trattava “solo” di una caduta in casa. «Mio fratello prima di rientrare in casa, era in giardino a raccogliere fichi. In quel frangente era stato punto da un insetto (calabrone o ragno) sulla mano. Colto da un forte dolore era rientrato in casa con l’intenzione di bagnare il dito con l’acqua fredda. Lì ha perso i sensi probabilmente a causa di uno shock anafilattico ed è caduto battendo la testa».
Il fratello intende «elogiare e ringraziare a nome della nostra famiglia tutto il personale del 118 (dall’operatrice al telefono a coloro che sono intervenuti a casa): hanno salvato la vita a mio fratello. Non posso, purtroppo, dire altrettanto bene sulla chiamata al 112».
La famiglia ha informato del fatto e ringraziato per l’interessamento sia il consigliere regionale Ivo Moras, presidente della commissione sanità, e il vicepresidente della Regione Riccardo Riccardi. «Hanno inteso accertare cosa possa essere accaduto. Io lo racconto sperando che non accada agli altri». —
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