MANTOVA. Se fosse una pièce teatrale s’intitolerebbe “Un autobus che si chiama desiderio”. Di normalità. Ma è un pasticcio di fine estate che minaccia di compromettere l’avvio della scuola. Il nodo più ostinato da sciogliere resta quello del trasporto degli studenti, giocato sul filo delle percentuali: l’asticella è fissata sull’80. Con una capienza inferiore – avvertono Regioni, enti locali e aziende – il servizio salterebbe.
Alla questione era dedicata la Conferenza straordinaria convocata ieri sera (31 agosto) dal ministro agli affari regionali Francesco Boccia. Intanto, monta la protesta dei genitori per il rimborso degli abbonamenti scolastici polverizzati dal lockdown: il voucher nominativo, da spendere nell’acquisto di un altro abbonamento di pari durata, non convince. Altro nodo, intrecciato al primo, perché, senza garanzia alcuna di poter fruire di un servizio pieno, molte famiglie non si arrischiano a comprare un nuovo abbonamento annuale. Talmente intrecciate, le due questioni, che Apam ha convocato il consiglio di amministrazione per stasera, quando sarà chiaro l’orientamento del governo. In ogni caso, assicura l’amministratore delegato Claudio Garatti, si troverà «un meccanismo più fruibile per i voucher».
La protesta dei genitori
Contestano i genitori che il rimborso degli abbonamenti copra soltanto il periodo del lockdown, il confinamento duro dal 10 marzo al 17 maggio, ma le scuole, chiuse dalla fine di febbraio, non hanno mai riaperto. «Come se i nostri figli minorenni, che dovevano comunque frequentare le lezioni da casa al mattino e studiare e fare i compiti al pomeriggio, si fossero dilettati ad utilizzare l’abbonamento per i mesi di maggio e giugno» annota un papà, che afferma di parlare a nome di un gruppo di genitori.
Come se non bastasse, il voucher non è spendibile per un abbonamento di valore inferiore: «Peccato che molti, tra i nostri figli, frequenteranno le scuole a giorni alterni. Inoltre, sottoscrivere nuovamente un abbonamento annuale, con il rischio di chiusura o quarantena delle scuole, non è proprio la soluzione migliore per gli utenti». Altro inceppamento: cosa deve farsene di un nuovo abbonamento gli studenti che si sono diplomati quest’anno?
Intanto in Emilia romagna
Né convince i genitori la risposta di Apam, che ripete di aver applicato le direttive del Decreto Rilancio, secondo l’interpretazione della Regione Lombardia. «Cosa chiediamo? Di poter spendere i voucher per comprarci biglietti anche giornalieri o sottoscrivere abbonamenti mensili e non annuali, mentre per chi ha figli che hanno finito le scuole la richiesta è di un rimborso. Per la cronaca, Atcm Modena consente di acquistare con i voucher anche biglietti da una sola corsa». E, segnala un’altra lettrice, «il caso dell’Azienda Seta che, in accordo con la Regione Emilia Romagna, ha cercato di venire incontro alle famiglie riconoscendo uno sconto di circa il 40% del costo dell’abbonamento, lasciando alle famiglie la possibilità di scegliere se sottoscrivere un nuovo abbonamento (annuale o mensile) oppure di acquistare biglietti singoli o multicorsa».
Sostiene Apam
Decreto Rilancio alla mano, alle aziende di trasporto pubblico locale si riconoscono due modalità di rimborso: «emissione di un voucher di importo pari all’ammontare del titolo di viaggio, ivi compreso l’abbonamento, da utilizzare entro un anno», e «prolungamento della durata dell’abbonamento per un periodo corrispondente a quello durante il quale non ne è stato possibile l’utilizzo». A Milano, ad esempio, si è optato per la seconda modalità, posticipando di sessanta giorni la scadenza degli abbonamenti. Impopolare ma più semplice (per le aziende).
In Emilia Romagna consentono di acquistare anche i biglietti con i voucher? «Dipende dalle risorse stanziate dalla Regione» osserva l’amministratore delegato di Apam, che già in luglio escludeva la possibilità: «Non possiamo offrire rimborsi in soldi o in biglietti che determinerebbero un doppio mancato introito». Lasciando però uno spiraglio aperto per gli studenti ormai diplomati. «Potrebbe essere una soluzione» rispondeva alla domanda sull’eventualità di trasferire il voucher a fratelli o parenti altri. Ragionamento analogo sullo sconto applicato agli studenti per l’acquisto degli abbonamenti annuali, che pure Apam ha previsto: «In Emilia Romagna è più alto? Dipende sempre dalle risorse riconosciute per il mancato introito del 2020».
Domanda: ma perché non consentire l’acquisto di un abbonamento mensile? «Perché il voucher ha un valore medio di 80 euro, mentre il mensile costa la metà. Il concetto resta quello per cui il voucher è spendibile per l’acquisto di un titolo di viaggio equivalente o superiore al suo valore – ripete Garatti – Permettere l’acquisto di due mensili? Vedremo, siamo impegnati a rendere il meccanismo più fruibile». E il trasporto scolastico? «Se la capienza fosse portata all’80%, con condizioni accettabili che prevedano sanificazioni e mascherine, escludendo cose impraticabili, come l’uso di pannelli di plexiglass omologati, allora riusciremmo ad organizzare il servizio, con qualche corsa di rinforzo e un monitoraggio costante – argomenta Garatti – anche perché la maggior parte delle scuole non comincerà con il 100% di presenze in classe, e tra le famiglie resiste un po’ di timore a usare i mezzi pubblici». L’esercizio della normalità richiede allenamento.