MANTOVA. La società Stradivaria ha presentato il progetto definitivo esecutivo dell’autostrada Mantova-Cremona alla Regione. Il costo previsto è di 883 milioni, vale a dire 200 milioni in meno di quelli stimati nel progetto originario del 2014. Ora la parola passa a Milano. Se arriverà il via libera, l’infrastruttura sarà terminata nell’arco di almeno 5 anni, anche se va ricordato che un tratto sarà comune alla Tibre, infrastruttura attualmente non esistente.
«Un passo avanti verso la costruzione di un’infrastruttura ritenuta prioritaria da tutto il nostro territorio – commenta il presidente della Provincia, Beniamino Morselli, che fa parte del consiglio d’amministrazione della società (la Provincia non è però socio di Stradivaria) – Ora resta da capire l’effettiva volontà di Regione Lombardia di dare seguito all’opera. Gli Stati generali della Provincia l’avevano inserita tra le opere indispensabili da realizzare nel territorio in un documento inviato a Milano».
Come sarà, secondo il progetto, l’autostrada tra Cremona e Mantova? Sarà lunga 66,3 chilometri, con due corsie per ogni senso di marcia. La sede sarà a Piadena, le uscite intermedie a Pieve San Giacomo e la stessa Piadena per quanto riguarda il territorio cremonese e, nel Mantovano, a Marcaria, Castellucchio, sulla strada provinciale 10 (per la destinazione finale, il casello Mantova sud dell’Autostrada del Brennero) sulla Sabbionetana, sulla Cisa e sulla Circonvallazione sud.
La lunghezza del tracciato da costituire sarà in realtà di 55 chilometri, visto che il progetto prevede 8 chilometri in comune con la Tibre (una delle incognite è proprio questo legame stretto con questa infrastruttura ancora da realizzare). Non solo. Il tratto finale della Mantova-Cremona coincide con tutta la tangenziale sud di Mantova (che verrà riqualificata e ampliata per trasformarla in autostrada). Il progetto prevede naturalmente il prolungamento della tangenziale fino all’innesto con il casello dell’Autobrennero a partire dall’area della Valle dei fiori.
L’autostrada avrà i propri centri servizio: saranno a Pieve San Giacomo, Piadena, Marcaria e allo svincolo della provinciale 29 a Mantova.
I caselli saranno due, uno a Mantova e l’altro a Cremona, e ci saranno otto uscite con riscossione automatica (telecamere con lettura delle targhe). Per ogni senso di marcia è previsto un distributore di carburante. La società ha fatto sapere che la realizzazione avverrà non per lotti ma in un’unica soluzione. La progettazione e realizzazione del tratto comune con la Tibre preoccupa in particolare il sindaco di Bozzolo, Giuseppe Torchio, che ha commentato sul proprio profilo di Facebook :« I sindaci di Calvatone, Tornata, Rivarolo Mantovano, Bozzolo e ... ringraziano per essere al centro del buco nero ... figli della lupa o figli di nessuno ...».