MANTOVA. «Un tracollo senza precedenti». Così il segretario della Cisl Asse del Po, Dino Perboni, legge i dati del Pil, il Prodotto interno lordo che misura il polso dell’economia. Nel secondo trimestre del 2020 il calo è stato del 12,8% rispetto ai tre mesi precedenti (proprio ieri l’Istat ha rivisto la stima iniziale del –12,4%). E, al netto d’inciampi ulteriori o spinte eventuali, l’anno dovrebbe chiudersi a –14,3%. Un quadro sconfortante – era dal 1995 che il Pil non sprofondava così – nel quale s’inserisce anche l’economia del nostro territorio, bombardato dal Covid come il resto del paese.
Il lockdown, che ha congelato le attività per spezzare la catena del contagio, sta presentando il conto. «Nel secondo trimestre la provincia di Mantova ha registrato un calo della produzione pari al 12,9% – riferisce Perboni – male, di riflesso, anche il mercato del lavoro, dove le assunzioni sono passate dalle 14.785 del 2019 alle attuali 10.511, pari a –28,9%».
L’affanno è comune a tutti i comparti, ma, in particolare, risultano colpiti «le pelli-calzature, il tessile, i mezzi di trasporto, legno-mobilio, abbigliamento, siderurgia, carta-editoria, la chimica, la meccanica, la gomma-plastica e, in tono minore, l’alimentare – elenca il segretario della Cisl Asse del Po – così come in forte difficoltà è il settore dell’artigianato, con un calo tendenziale del 19%. Andamento negativo anche per il comparto dell’edilizia, dove il calo è del 17,4%. Infine, il settore dei servizi riscontra una robusta contrazione pari al 21,7%, il dato peggiore rispetto a tutti gli altri settori».
L’affanno è planetario, come il carattere della pandemia, e il dato italiano riflette il crollo sia della domanda interna sia di quella estera. «L’andamento dell’economia conferma tutte le nostre preoccupazioni anche sulla situazione sociale del paese, a causa della minaccia del Covid – osserva Perboni – Il crollo record del Pil certifica che siamo un paese più povero, con più disoccupati e un aumento delle diseguaglianze sociali, oltre che del divario tra nord e sud. Mantova? S’inserisce in questo quadro, con tutte le sue criticità».
In cima all’elenco, il capitolo dolente delle infrastrutture e dei collegamenti, che schiacciano Mantova ai margini. «Ora più che mai per la ripresa del territorio sono necessarie opere quali il raddoppio della linea ferroviaria per Milano e l’autostrada Mantova-Cremona – ripete Perboni – In questo contesto, cogliendo l’opportunità delle risorse stanziate dell’Europa, serve un “Patto del territorio” per focalizzare le priorità, completare le infrastrutture già programmate e concentrare gli investimenti strutturali su sanità, scuola e formazione». Vedi alla voce “futuro”.