Il festival della Mitteleuropa si svolgerà dal 5 al 13 settembre a Cividale sotto la direzione artistica di Haris Pašovic
CIVIDALE. “Possiamo farcela!” Con questa speranza, che ha però tutta la portata di un imperativo categorico, sta per prendere il via la nuova edizione di Mittelfest 2020. Un’edizione profondamente segnata dall’emergenza pandemica e che proprio per questo, per non arrendersi al Covid-19, è stata spostata dalla tradizionale seconda settimana di luglio dal 5 al 13 di settembre.
Per non cancellare quella che è o dovrebbe essere, e lo è stata, la manifestazione culturale e teatrale del Friuli Venezia Giulia di più ampio respiro internazionale, infatti, ci si è dovuti adattare alle norme, restrittive, che però garantiscono sicurezza: quindi cancellazione di eventi all’aperto (per evitare pericolosi assembramenti) che rappresentavano un po’ la cifra del festival, e drastica riduzione dei posti a sedere negli spazi al chiuso con un massimo di 199 posti al Teatro Ristori, 160 nella ex Chiesa di San Francesco, 35 in Santa Maria dei Battuti e 35 nella sala della CiviBank.
Per questo il direttore Haris Pasovic, lunedì 31 agosto, nella tradizionale conferenza stampa a ridosso del festival ha chiesto anche alle persone che non sono riuscite ad accaparrarsi qualche biglietto, visto che molti spettacoli sono già esauriti, nonostante il raddoppio delle recite di alcuni di loro, di seguire “empaticamente il Mittelfest, perché il suo messaggio quest’anno è che ce la possiamo fare, con passione e dedizione.”
Empaticamente secondo lo spirito di Mittelfest 2020 improntato al tema dell’empatia, graficamente e simbolicamente rappresentato da un elefante che sostiene sulla punta della proboscide un uccelletto, immagine che lunedì ha avuto il suo battesimo campeggiando sulla fiancata di un automezzo dell’Apt regionale, che ha portato i giornalisti e gli addetti alla Villa De Claricini nel cui salone si è svolta la conferenza stampa.
“Un Festival - ancora Pasovic - di altissima qualità artistica, di uno standard assoluto e non solo per il tempo della pandemia, che ha già ricevuto i complimenti da altri Festival europei, come quello di Avignone ed Edimburgo che hanno cancellato i loro quest’anno e che guardano a noi come esempio di chi vuole farcela.”
Ha quindi sottolineato, sorvolando l’illustrazione del programma già ampiamente divulgato, la collaborazione con il Dutch Performing Arts Found, presente con ben tre spettacoli, a sottolineare la dimensione internazionale di Mittelfest, garantita anche da due spettacoli sloveni e uno tedesco e la partecipazione alla mobilitazione culturale “Festivals for compassion”di oltre40 festival internazionali.
In precedenza il presidente, Robeto Corciulo, aveva ribadito con forza che il festival si svolgerà in assoluta sicurezza per il pubblico e gli operatori, anche, come detto, a costo di scontentare i molti che dato il ridimensionamento degli spazi non riusciranno a entrare.
E ha portato l’esempio dell’incontro di martedì 1 settembre al Ristori con il neuroscienziato Giacomo Rizzolati che ha visto andare a ruba i biglietti disponibili e una lista d’attesa di oltre 60 persone.
Sempre Corciulo si è dilungato sugli aggiornamenti al programma. Tra i quali da segnalare Mittelfest Young, in collaborazione con il Teatro Club di Udine che vede l’assegnazione di borse di studio a tre giovani del Palio studentesco udinese, particolarmente interessati a un futuro nel mondo della cultura e dello spettacolo dal vivo, che seguiranno, sotto l’occhio attento e competente di Massimo Somaglino tutti gli spettacoli del festival, del quale daranno dei resoconti sui social sia con la narrazione di quanto visto sia con azioni creative da loro stessi realizzate.
E se la realizzazione di Mittelfest 2020, nonostante i tempi, si iscrive nella volontà dei suoi responsabili, direzione e Cda, di dare dei segnali positivi e di speranza per il futuro, contribuendo anche in qualche modo a ridisegnarne gli orizzonti, va in questo senso Empati-Art/Mittelfest Digitale, un’esperienza innovativa e immersiva fra spettacolo e nuove tecnologie, affidata a un maestro dell’immagine come Luca D’Agostino e al musicista Massimo De Mattia.
