Questo articolo è stato pubblicato sul numero 35 di Vanity Fair in edicola fino al 1° settembre
«Sono i momenti di difficoltà a dimostrare la nostra reale natura e a rivelarci che non esiste alcun limite»: è questo il teorema che vuole dimostrare A-Head, un nuovo progetto video di Audi – pubblicato sul sito audi.it, in occasione del lancio della nuova compatta premium Audi A3 Sportback – che ripercorre momenti della storia in cui, grazie all’impegno di persone speciali e all’innovazione tecnologica, una crisi si è trasformata in un’opportunità. In vero progresso.
«A-Head ha anche una spiegazione dal punto di vista lessicale», racconta lo storyteller Federico Buffa a cui è stata affidata la narrazione. Se la lettera «A» sta per audire e answer (ascoltare le esigenze per fornire le risposte), «Head significa testa: perché bisogna ricominciare grazie a una sorta di “immaginazione razionale”. Infatti – e per questo l’operazione nasce da un’azienda molto tecnologica – la ripartenza è un concetto, la ripartenza attraverso l’innovazione è un concetto più avanzato. Gli autori vanno a cercare momenti fondamentali del Novecento in cui un uomo ha saputo innovare: prendendosi la responsabilità per tanti, come ha fatto John Fitzgerald Kennedy; grazie a intuizioni completamente fuori dalla norma, è il caso di Alan Turing (il primo a parlare di intelligenza artificiale, ndr); o perché riesce a rappresentare concetti che non tutti sono in grado di visualizzare, Ridley Scott» che, con le sue immagini del futuro in Blade Runner stravolge il modo di fare cinema.
«Ma ci sono anche centinaia di donne che hanno cambiato tragitti della storia dell’umanità, come Katherine Johnson, la cui vicenda è narrata nel film Il diritto di contare. Questa straordinaria ragazza afroamericana vive nel sud degli Stati Uniti in piena segregazione razziale ed è un prodigio della matematica. Ha un cursus honorum scolastico del tutto impensabile per una giovane nera, ed è talmente brava che negli Anni 50 viene assunta dalla Nasa. È lei che calcola le traiettorie dei primi viaggi spaziali americani». Per il Programma Mercury e per la missione Apollo 11 che nel 1969 porterà l’uomo sulla Luna. «Adesso la Nasa le ha dedicato un edificio in Virginia perché l’impatto di questa donna è stato pazzesco».
Una di quelle persone che, stando nell’ombra, fanno la differenza. Invece, continua Buffa «tra i supereroi di oggi ci sono coloro che stanno lavorando sui vaccini e sui nuovi pianeti. Se le condizioni della Terra non saranno più sufficienti per vari motivi, l’idea di andare a vivere da un’altra parte sarà sempre più importante. L’uomo, a differenza di tutte le altre specie animali, sa di dover morire, ma è anche quella con più risorse e, così, sta pensando di procrastinare la sua esistenza. La permanenza dell’umanità in questo universo è molto legata a come saremo in grado di muoverci».
UNA NUOVA IDEA DI PROGRESSO
Audi A-Head (su audi.it) è un manifesto e un viaggio per immagini e aneddoti in cui l’uomo ha spinto oltre i propri limiti, realizzato in occasione del debutto dell’innovativa Audi A3 Sportback, nella foto sotto.