Dodici ospiti in isolamento in albergo, il 90% provenienti da viaggi all’estero. Tra Ado e Asl convenzione solo fino a luglio
FERRARA. La ripresa dei contagi, unita al potenziamento dell’attività di screening, ha determinato un balzo in avanti delle quarantene. E l’albergo Astra, che nei mesi di lockdown aveva ospitato coloro che dovevano trascorrere il periodo di isolamento a distanza di sicurezza dai conviventi, è tornato a registrare nuovi arrivi, dopo un periodo di calma.
GLI OSPITI
«Al momento abbiamo dodici stanze occupate da ospiti che stanno facendo la quarantena - spiega Nicola Scolamacchia, titolare dell’Astra nonché presidente di Asshotel, l’associazione che ha stretto un accordo con l’Asl proprio per la gestione delle quarantene “difficili” - I rientri dall’estero, e l’aumento dei contagi in generale hanno rinnovato la necessità di utilizzare la zona dell’albergo, completamente isolata dal resto della struttura, dedicata a questi ospiti. Si tratta per il 90% di persone tornate da viaggi in altri paesi o che, dopo l’accertamento di positività da parte di uno dei loro contatti, devono trascorrere in isolamento il periodo di sorveglianza».
LA GESTIONE
Il sistema è quello già collaudato durante i mesi del lockdown: nessun contatto tra gli ospiti “invisibili” e il personale. Il servizio di consegna pasti avviene a bordo soglia, la biancheria da lavare viene fatta trovare davanti alla porta, così come agli ospiti vengono forniti i prodotti per la pulizia della stanza. Un modello che ha funzionato, dimostrando di poter gestire in perfetta sicurezza un tipo di accoglienza particolarmente delicato. E che ora non impedisce alla struttura ricettiva di viale Cavour di portare avanti anche la “missione turistica”, seppure con non poche difficoltà.
«Abbiamo respirato un po’ con i buskers, ma questo resta un anno molto critico - prosegue Scolamacchia - Gli stranieri non si sono proprio visti; ci sono le famiglie italiane, che non sempre si fermano per la notte ma fanno solo una breve tappa. E di fronte abbiamo un settembre molto magro».
L’ADO
Se la convenzione tra Asshotel e Asl è ancora in vigore, quella che vedeva coinvolte l’azienda sanitaria, l’Ado e, attraverso un’ordinanza ad hoc, il Comune di Ferrara, è terminata il 31 luglio. Anche la struttura sociosanitaria di via Kramer, a disposizione di Ado, era stata utilizzata per le quarantene «ma specificatamente per gli anziani provenienti dalle Rsa» spiega la presidente Gisella Rossi, ovvero per le residenze protette dove in alcuni, drammatici casi, erano nati micidiali focolai di coronavirus. Al momento, dunque, via Kramer non è una struttura utilizzata per l’emergenza Covid.—
A.M.
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