Rita Cola / IVREA
Il consiglio di amministrazione della Fondazione dello storico carnevale non sarà composto da sette persone, ma resterà di cinque (quattro consiglieri e il presidente). Esce stravolta dopo il pronunciamento della Regione la riforma dello statuto della Fondazione che tanto aveva fatto discutere e polemizzare nell’estate 2019 sia tra le componenti e il cda attuale che quella modifica aveva votato, sia a palazzo civico, con un consiglio comunale diviso e il documento che era passato per il rotto della cuffia.
La Regione ha chiarito e messo in forma scritta che il punto dell’aumento del numero dei consiglieri di amministrazione non è conforme alla legge 122 del 2010 che determina le regole per la riduzione dei costi degli apparati amministrativi. A questo punto, nei prossimi giorni il consiglio di amministrazione della Fondazione presieduto da Piero Gillardi dovrà riunirsi e, nei fatti, prendere atto dei rilievi della Regione. Difficilmente ne nascerà un contenzioso. Al netto della presa d’atto che i componenti resteranno cinque, rispetto ad ora cambieranno comunque alcune cose e non si tratta di dettagli di poco conto. Cambierà il rapporto di rappresentanza componenti-consiglio comunale. Le componenti dimezzeranno la loro rappresentanza in cda, passando da due a uno. Non solo: mentre ora forniscono una rosa di nominativi al sindaco, dovranno trovare un accordo su un unico nome, che dovrà quindi rappresentare tutti. Gli altri tre componenti del cda, invece, saranno scelti dal consiglio comunale. Inoltre, il consiglio di amministrazione della Fondazione sarà allineato al mandato amministrativo del sindaco e quindi scadrà al termine del quinquennio.
Se la partita dello statuto della Fondazione potrebbe, quindi, chiudersi entro ottobre, non è così facile capire in quanto tempo palazzo civico procederà con le nuove nomine dei quattro consiglieri di amministrazione in quanto Gillardi è in carico ancora per un anno. In settembre, il cda dovrà approvare il bilancio di un Carnevale - quello del 2020 - interrotto la domenica sera per via della pandemia. Quarantena e Coronavirus hanno lasciato il segno non solo sui conti, ancora da ratificare, su un bilancio che già per l’edizione 2019 aveva chiuso con un disavanzo di 37mila euro e un’enorme difficoltà a far fronte alle incombenze di cassa in quanto manca liquidità.
Senza contare che, quando si pensa al Carnevale 2021 (domenica 14 febbraio) ci si trova al momento di fronte a un lungo elenco di punti interrogativi. La macchina organizzativa del Carnevale si mette in moto in autunno e tra palazzo civico e Fondazione mettono in campo qualcosa come 700mila euro. —