TRIESTE «In anni nei quali continua il dibattito sulla “fuga dei cervelli all’estero”, processo che purtroppo vede coinvolti ancora molti giovani ricercatori italiani, la notizia dell’arrivo all’Università di Trieste di uno scienziato canadese, vincitore di uno dei prestigiosi premi dell’European Research Council, è motivo di grande orgoglio per l’Ateneo». Alla vigilia di Esof 2020 l’Università di Trieste festeggia l’arrivo di Pierre Thibault, fisico ed esperto a livello internazionale nell’applicazione delle tecniche di analisi delle immagini e di tomografia a raggi X per lo studio delle proprietà della materia. Nonostante la giovane età (42 anni), il “Québécois” Thibault vanta un enorme bagaglio di esperienze internazional: dopo il PhD, ottenuto in Usa alla Cornell University, ha lavorato dapprima al Paul Scherrer Institut in Svizzera e poi alla Technische Universität di Monaco di Baviera, per approdare successivamente nel Regno Unito, alla University College London e infine, come professore associato, all’Università di Southampton.
Thibault ha ora scelto l’Università di Trieste come “Istituzione ospitante” del suo progetto Erc per il carattere internazionale dell’ateneo e per le opportunità che Trieste, come “città della scienza”, gli potrà offrire per raggiungere gli obiettivi della sua ricerca. Il professor Pierre Thibault prenderà servizio domani, come professore ordinario di Fisica applicata a beni culturali, ambientali, biologia e medicina. «Il forte legame tra la nostra Università e le istituzioni di ricerca del territorio - dice il professor Giovanni Comelli, direttore del Dipartimento di Fisica - è stata la chiave per la scelta del professor Thibault. In particolare, la possibilità di sfruttare le eccezionali proprietà della radiazione elettromagnetica prodotta da Elettra, che è “Istituzione Partner” del progetto Erc di Thibault, ha contribuito in modo essenziale alla scelta di trasferirsi a Trieste».
Pierre Thibault, autore di diverse pubblicazioni scientifiche anche su riviste ad alto impatto come Science e Nature, ha raggiunto l’importante traguardo del Consolidator Grant dell’Erc grazie alla sua idea di applicare le tecniche basate sulla diffrazione con luce coerente per studiare sistemi diversi, con una risoluzione spaziale che non è ottenibile con la microscopia convenzionale. «L’arrivo ad UniTs di uno scienziato di chiara fama come il professor Thibault è una conferma dell’alto grado di attrattività del nostro ateneo, obiettivo al quale abbiamo sempre puntato», aggiunge il professor Alessandro Baraldi, collaboratore del rettore per la Ricerca scientifica ed i Dottorati di ricerca. —
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