MARINA DI MASSA. Le indagini per la morte delle due piccole torinesi Jannat e Malak Lassiri girano attorno all’albero. Il pioppo sradicato da uno scirocco che soffiava a 65 chilometri orari e che si è abbattuto su di loro nel sonno mentre dormivano in tenda nel campeggio. Si parte da quelle radici innaturalmente capovolte, per capire quali fossero le condizioni dell’albero e se fosse prevedibile che potesse cadere in caso di maltempo.
Non c’è niente di misterioso nella dinamica. Il vento, “uno scirocco rinforzato” secondo i meteorologi, ha divelto le radici del pioppo che si è abbattuto come una randellata sulla tende schiacciando le bambine e causando traumi ed emorragie. Una meccanica chiara.
Meno banale è capire quanto fosse prevedibile che quell’albero cedesse di schianto sollecitato da un vento che si tende ad escludere avesse i crismi di una tromba d’aria. Era in buone condizioni? Era stato controllato di recente il suo stato di salute, era stabile? E, di conseguenza, sarebbe potuto cadere in caso di maltempo visto che sotto c’erano gli spazi per montare le tende?
Per capirlo la procura di Massa, guidata dal procuratore della Repubblica Piero Capizzoto, ha nominato un perito agronomo che stamattina effettuerà una ricognizione sul campo. Marta Buffoni, agronoma, presidente dell’Ordine degli agronomi delle province di Lucca, Pisa e Massa-Carrara spiega «che un avvenimento del genere non è così insolito, insomma può accadere durante un evento del genere. Il terreno all’interno del campeggio, posizionato in questo modo vicino al litorale, è un terreno sabbioso, dunque le radici degli alberi non sono radicate così bene al terreno, quanto possono esserlo per esempio se ci troviamo in un terreno argilloso». Ma «servono ispezioni specifiche sulla pianta per poter fare una valutazione corretta».
L’intera area adibita a spazio per le tende è stata posta immediatamente sotto sequestro e transennata. Dentro rimangono i resti di una tenda, strappata abbastanza dall’intervento dei soccorritori per offrire alla vista i resti disordinati di una famiglia con quattro figli in vacanza. La procura sentirà anche gli esperti di meteorologia, per comprendere quali fossero le effettive condizioni meteo. Il pioppo delle tragedia non è stato l’unico albero abbattuto in zona, altri alberi sono caduti in diversi campeggi.
Un fascicolo d’indagine è stato aperto in procura, la responsabile è la sostituto procuratrice Roberta Moramarco. Non c’è nessun nome nel registro degli indagati, ma se emergessero responsabilità i reati ipotizzabili sarebbero omicidio colposo e lesioni gravi. La parte di polizia giudiziaria è seguita dai carabinieri di Marina di Massa, coadiuvati dal Nucleo Radiomobile, tutti sotto la supervisione del colonnello Massimo Rosati, comandante provinciale. Ieri mattina e parte del pomeriggio è stato lungamente ascoltato il titolare del camping, Amilcare Dal Pino, che fornito tutte le informazioni necessarie in suo possesso ai carabinieri. Non sono ancora stati sentiti ufficialmente Hicham Lassiri e Aziz Fatima, genitori delle due piccole, come anche i due figli sopravvissuti. Sono state attivate nel pomeriggio le procedure per l’espianto degli organi di Malal, la vittima quattordicenne.
Secondo alcuni testimoni la famiglia avrebbe dovuto lasciare il campeggio sabato pomeriggio, ma i genitori invece avrebbero deciso di rinviare di un giorno il rientro proprio per non mettersi in viaggio col maltempo di cui era stata diffusa l'allerta. Così la famiglia si è fermata un'altra notte.