Inutile nasconderlo: bastano pochi spettatori, magari intimoriti, distanziati di due metri, espressioni e sentimenti attutiti dalla mascherine per ritrovare la vera essenza dello sport. l’Italia riapre i propri impianti in punta di piedi, a macchia di leopardo, con le Regioni che vanno avanti a colpi di ordinanze: ma il motore ricomincia a tossicchiare e magari la prima e seconda marcia si potrà innestare. Il Napoli ha segnato grappoli di gol, come accadeva un tempo, nel ritiro di Casteldisangro e ogni rete è stata accolta da un boato (eccome, se ci mancava) di 1.563 spettatori. Nel basket si sono riaperte le porte del tempio della palla a spicchi bolognese, la Unipol Arena di Casalecchio di Reno, dove erano 590 i tifosi sugli spalti a seguire la vittoria di Reggio Emilia contro la Fortitudo Bologna nella gara di Supercoppa 2020.
Meglio poco che niente. Come nel caso dei motori, con il Gran Premio della Toscana di Formula 1, storica prima volta al Mugello ddella F1 dove ci saranno 3.000 spettatori al giorno (in un impianto che può ospitarne centomila), mentre per l’evento della Motogp a Misano gli spettatori ammessi potrebbero anche arrivare a diecimila. Con circospezione, prudenza, con giustificato timore, ma lo sport riapre le porte alla gente. Il suo, irrinunciabile, carburante. —