MODENA Una «riforma radicale» della scuola. I trasporti da «aumentare, adeguando gli orari». I fondi europei «per fare le riforme necessarie già prima del Covid». Le politiche da accoglienza «per essere un Paese degno dell’Europa». A Ponte Alto è “Hammer Time”. La star alla Sala dibattiti non è però Lewis Hamilton, ma risponde al nome di Maurizio Landini. Il segretario nazionale della Cgil martella con le parole. Prende energia da un pubblico più numeroso dell’esordio per scagliarsi contro «tutti i ritardi e le diseguaglianze» emersi con la pandemia.
A partire dalla prima campanella. «Il 50% delle nostre scuole ha più di 50 anni», ricorda Landini. Il segretario riflette sul «problema molto serio» della precarietà. Tre le proposte: «asili nido per tutti, istruzione obbligatoria fino ai 18 anni, diritto alla formazione permanente lungo tutta la vita lavorativa». Discutere di scuola significa discutere di trasporti. «Vanno aumentati adeguando gli orari - la posizione di Landini - ma non bisogna discutere solo della situazione straordinaria».
Sui fondi europei il segretario trova punti di contatto con Giuseppe Provenzano, ministro per la Coesione territoriale. Landini dice sì ai 209 miliardi del “recovery fund”. «Se fossi in grado di aggiungerci i 107 miliardi evasi in Italia quante risorse potrei mettere a disposizione?», l’affondo del segretario. Sull’accoglienza Landini trova sinergie con Provenzano, che rilancia «la riforma sui decreti sicurezza».
Esplicita la critica alla Lega. «Nel voto in Emilia un filo rosso attraversa le città - descrive Provenzano - mentre l’Appennino si colora di blu». Il ministro tratteggia il leader della Lega Matteo Salvini come «pericoloso e ridicolo». Avverte che il referendum sul taglio dei parlamentari avrà «conseguenze politiche». Ammonisce gli alleati di governo che «il dovere della responsabilità non è solo sulle spalle del Partito Democratico». —
G.F.
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