Le sedie mobili con le ruote, ritenute così innovative, non sarebbero però classificate per essere utilizzate in classe. Come sottolineato da La Stampa, nel bando firmato dal Commissario per l'emergenza Domenico Arcuri, c'è scritto che "si tratta di prodotti non ancora classificati, ai fini della normativa UNI EN, nella categoria dei banchi scolastici". Quindi in teoria non sarebbero utilizzabili nelle scuole primarie e secondarie. Vero che in alcuni istituti superiori vengono usate già da qualche anno, ma questo particolare non le fa diventare di colpo a norma di legge.
Le sedie mobili e i tanti dubbiSempre nel bando in questione si legge anche: "L'idoneità funzionale all'impiego in istituti di istruzione di livello sub-universitario dovrà essere adeguatamente attestata dai responsabili degli istituti in cui tali sedute sono state già utilizzate". Starebbe quindi ai presidi che già le usano prendersi la responsabilità. Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi, ha però sottolineato che dovrebbe essere lo stesso Arcuri il garante sulla legittimità della possibile alternativa di attestazione. Infatti, in caso di eventuali incidenti o malfunzionamento la responsabilità non può essere data ai presidi. Giannelli ha tenuto a precisare che "la responsabilità connessa alla fornitura di un bene ricade su colui che lo fornisce e quindi non sul singolo preside che ne è destinatario".
Diversi produttori di articoli scolastici non sarebbero molto convinti sull'utilizzo delle sedie mobili. Tra questi ci sono anche aziende produttrici che li hanno in catalogo da tempo ma, chissà perché, hanno preferito evitare di partecipare alla gara. Sembra proprio che la scelta sia dovuta ai tanti dubbi legati alla normativa. Le aziende produttrici dovranno garantire l'adeguatezza dei materiali, la sicurezza, la progettazione, la resistenza al rotolamento, oltre alla stabilità durante l'utilizzo.
Salvatore Giuliano, preside dell'Istituto "Majorana" di Brindisi ed ex sottosegretario all'Istruzione ha detto a La Stampa: "A me nessuno finora ha chiesto di attestare nulla tra l'altro le nostre sedie sono omologate e a norma. Le usiamo da nove anni e posso dire che consentono una didattica nuova, favorendo la cooperazione e facendo risparmiare spazio". Approfittando della fornitura garantita da Arcuri, anche Giuliano ne ha chieste di nuove. Ma non sa se siano le stesse che ha già. In ogni caso ha sottolineato che in tanti anni non si è mai rotta una rotella e nessun alunno ha pensato a fare gare in classe. In effetti, la preoccupazione dei docenti è anche legata alla sicurezza. Visto che non vi è la classificazione per uso scolastico, in caso di incidenti la colpa potrebbe ricadere su di loro che devono vigilare sugli studenti.
Il Cts si tira fuoriSulle sedute mobili - tanto volute dalla ministra Azzolina - non ci sarebbe neanche una copertura scientifica. Come spiegato dal coordinatore del Cts Agostino Miozzo: "Sulla tematica dei banchi a rotelle, il Comitato tecnico scientifico non si è mai espresso, nessuno ci ha mai chiesto una valutazione. Noi abbiamo valutato i banchi a seduta fissa, perché l'Inail ci ha dato delle valutazioni su quelli". E così anche il Cts si tira fuori. Meno male che almeno il Commissario Arcuri sembra certo della scelta, visto che ha chiesto in modo retorico: "Ma vi pare che facciamo iniziare la scuola con dei banchi non sicuri?". Qualche dubbio con questo governo in effetti c'è.