Il focolaio di Vazzola potrebbe aver portato il virus a Susegana. Negativi i primi tamponi ai colleghi
SUSEGANA. La catena del contagio che ha colpito una dipendente, 45 anni, dell’Electrolux, arriva forse da un’altra azienda al centro delle cronache. Potrebbe essere stato il figlio, 25 anni, dell’operaia, a essersi infettato all’Aia di Vazzola e ad aver portato a casa il virus. La ricostruzione è stata fatta dalla signora, ieri, con alcuni colleghi di lavoro dell’industria di elettrodomestici.
Test e tampone
Il giovane è stato sottoposto al test rapido a Vazzola, quando è stato scoperto il focolaio nello stabilimento di macellazione e confezione delle carni. L’operaio è tornato a casa tranquillo ma subito dopo ha avvertito qualche leggero sintomo. Il 22 agosto ha deciso, pertanto, di sottoporsi al tampone, programmato dall’Ulss2 al distretto. Lunedì 24 ha ricevuto la conferma che temeva: positivo. Le sue condizioni di salute, però, non si erano aggravate.
È stato però consigliato a porre in allarme tutta la famiglia. Ha telefonato alla madre che stava lavorando a Susegana e la signora non ha avuto un attimo di esitazione ad avvertire la struttura di comando del reparto, che l’ha subito indirizzata nell’infermeria aziendale. La scelta del tampone è stata istantanea e l’operai ha subito raggiunto casa propria. Nei due giorni successivi la febbre è salita di qualche linea, il malessere si è palesato con tutta la sua evidenza. Ma già giovedì, come testimonia la lavoratrice Electrolux, le sue condizioni di salute si sarebbero normalizzate. Adesso è in quarantena. E con lei tutta la famiglia. Il figlio dipendente dell’Aia, la figlia e pure il marito.
Il conforto dei colleghi
Ieri i delegati Rsu l’hanno confortata, perché l’operaia «si vergogna» a ritornare al lavoro. «Ma tu, quando rientrerai, sarai forse l’unica non dover tenere proprio nulla», le hanno detto. Intanto i colleghi del reparto assemblaggi che lavoravano insieme a lei sono stati sottoposti a tamponi: finora sono tutti negativi, quattro su cinque nel primo gruppo, otto su nove nel secondo. I due che mancano non sono positivi, bensì ancora in attesa di esito.
E l’attività è stata sospesa per procedere alla sanificazione. Si tratta di un ambiente di lavoro esterno dalla fabbrica dove operano le linee di montaggio più importanti, quindi non ci dovrebbero essere delle ricadute sulla produzione dei frigo. A meno che il risultato dei tamponi consegni la positività per tutto il personale degli “assiemi”, come viene altrimenti chiamato. Se ne saprà qualcosa di più lunedì mattina. La Electrolux, infatti, ha convocato tutti i soggetti interessati per comunicare gli esiti dei tamponi e le decisioni che la direzione di stabilimento intende adottare.
Ritorno in fabbrica
Ieri si è ritornati in fabbrica a lavorare per i turni chiamati allo straordinario. Intanto alcuni delegati Rsu si chiedono se si è fatto tutto il possibile per prevenire nuovi focolai. «Questo ennesimo caso – asseriscono – pone nuovi interrogativi sull’efficacia certificata dei tamponi rapidi. E non solo all’Aia di Vazzola. Ribadiamo che l’Aia va chiusa, subito sanificata, e solo dopo aver rifatto a tutti i dipendenti i tamponi classici l’azienda può essere riaperta, ovviamente con la sola presenza dei lavoratori negativi». I delegati ricordano di aver presentato anche un esposto in Procura, su quella che affermano essere stata «una gestione disastrosa del focolaio, per gli effetti interni ed esterni».
L’azienda
La multinazionale svedese si dice pronta ad affrontare ogni evidenza. Fin dai tempi del lockdown ha adottato le più severe misure di sicurezza, compresa l’adozione della mascherina Ffp2. A Susegana ci sono state altre positività, ma per fortuna non da terapia intensiva. Anche questa volta i colleghi dell’operaia sono pronti a riceverla di ritorno «a braccia aperte» (figurato), invitando a rientrare normalmente al lavoro quando tutti in casa avranno finito la quarantena e saranno dichiarati negativi. Le danno merito, inoltre, di avere un figlio «responsabile» che «non si è accontentato dell’esito del primo test», quello rapido. –
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