Reggio Calabria – “Uniti, si vince”. Il centrodestra a Reggio Calabria si è presentato coeso e compatto al cospetto di Matteo Salvini nell’evento di lancio della campagna elettorale in vista delle prossime elezioni comunali. L’incontro, tenutosi ieri presso la “Luna Ribelle“, è servito anche per togliere il velo relativamente al progetto e le idee che la coalizione, guidata dal candidato sindaco Antonino Minicuci, ha intenzione di mettere in campo.
Spalti gremiti presso la “Luna Ribelle”, nel rispetto delle normative vigenti in materia di prevenzione dal Covid-19. Sul palco, assieme Minicuci, tre esponenti di spicco dei partiti nazionali che insieme alle liste civiche saranno al fianco del candidato sindaco indicato dalla Lega agli alleati. Per Forza Italia Jole Santelli (governatrice della Regione Calabria), per Fratelli d’Italia Wanda Ferro (coordinatrice per la Calabria del partito diretto da Giorgia Meloni) per la Lega Matteo Salvini, leader nazionale del partito. In platea a seguire con attenzione anche i deputati di Forza Italia Maria Tripodi, Giusy Versace e Francesco Cannizzaro, quest’ultimo anche coordinatore reggino del partito di Silvio Berlusconi.
Ad aprire l’evento le parole di Wanda Ferro: «Quanto accaduto a Genova può essere da esempio per tutta la Calabria, che deve risollevarsi attraverso le infrastrutture. Anche se il Governo nazionale non aiuta, Jole Santelli e la Regione Calabria possono centrare questo obiettivo. C’è bisogno di un ponte che leghi la Calabria non solo alla Sicilia ma ad una Italia che deve andare ad una sola velocità. E questo può partire da Reggio», le parole della coordinatrice regionale di Fratelli d’Italia.
La governatrice Jole Santelli, in un intervento che mescola il passato al presente, invita Reggio Calabria a rialzarsi e ritrovare i fasti di un tempo: «Il sindaco Falcomatà non ha colpe per quando la città veniva dipinta come città della ‘ndrangheta, e noi abbiamo lottato per combattere quelle ingiuste accuse. L’attuale sindaco invece ha grosse responsabilità per il nulla assoluto di questi 6 anni. Non ha avuto una sola idea che sia una. Poi mi domando come mai in questi mesi è sempre colpa della Regione Calabria per ogni cosa. Negli anni scorsi ha governato Oliverio con il Pd, Falcomatà era in silenzio».
Santelli si sofferma sul Ponte dello Stretto opera di importanza rilevante non solo per la Calabria ma per tutta l’Italia. «Chi parla di tunnel pensa che siciliani e calabresi siano scemi. Il ponte, dello Stretto e non di Messina, potremo farlo da soli con i finanziamenti dell’Europa», assicura la governatrice.
Matteo Salvini, fresco di visita in alcuni quartieri della città, si dice esterrefatto per le condizioni in cui si trova Reggio Calabria. «Siamo nel 2020, la città è sommersa dai rifiuti e in alcune zone senza acqua. Visto come ha ridotto la città, Falcomatà se avesse avuto dignità non si sarebbe presentato alle urne». In particolare Salvini ha fatto un giro, e un video per i social, tra i rifiuti in via Ciccarello.
Il leader della Lega si dice sicuro della scelta di indicare Minicuci come candidato sindaco di Reggio Calabria. «A Reggio serve un uomo del fare come Minicuci che possa dare servizi sicurezza e pulizia. Una persona -sottolinea Salvini- senza tessera di nessun partito, che abbia competenze e la capacità di amministrare una città che il Pd lascia con un buco da centinaia di milioni di euro. Minicuci a Genova ha dimostrato le sue qualità nella ricostruzione del ponte. Prima ancora dei progetti e delle idee, bisogna restituire ai reggini l’onore e la normalità», conclude il leader della Lega.
Salvini lancia l’idea: «A Genova hanno ricostruito un ponte in un anno e mezzo, azzerando il codice degli appalti, e hanno finito il ponte senza una tangente, senza un giorno di ritardo, senza un morto e senza un ferito sul lavoro. A me piacerebbe che il modello Genova diventasse il modello Reggio Calabria e che Reggio si gemellasse con Genova». Probabilmente a Salvini non hanno detto né che a Ciccarello vive una consistente comunità di Rom, né che il precedente “modello Reggio” non ha portato granché fortuna al suo ideatore.
Minicuci, dal palco si presenta ufficialmente alla città e anticipa alcuni punti salienti del programma, su tutti il fondamentale tema della gestione dei rifiuti. «Il sistema della raccolta differenziata va rivisto con l’attivazione immediata della discarica di Melicuccà e l’eliminazione del “porta a porta” tra la zona dell’aeroporto e Santa Caterina. Pensiamo inoltre ad un sistema di cassonetti intelligenti che possano censire chi paga e chi no le tasse». Il pensiero, in verità, non sembra farina del suo sacco, bensì un’idea di Nuccio Pizzimenti, vulcanico esponente di Forza Italia che affianca il candidato sindaco insieme a un’altra vecchia conoscenza della politica locale, Antonio Eroi.
Rete idrica, il pensiero di Minicuci è chiaro e abbraccia in generale il tema dei servizi essenziali: «Servono investimenti per migliorarla e renderla efficiente, l’attuale amministrazione ha ignorato le principali necessità dei cittadini a partire dall’erogazione dell’acqua. Nel nostro programma è scritto chiaramente che la qualità dei servizi deve tornare soddisfacente ed è uno dei punti fondamentali del progetto».
Minicuci: «Prenderò più voti delle liste»
E’ tempo di voltare pagina. Il candidato per la coalizione di centrodestra ricorda il suo intenso legame con la Calabria e si rivolge ai reggini. «Credete nel nostro progetto, tutti uniti si vince. L’attuale amministrazione chiede un “secondo tempo” per proseguire con un secondo mandato. In realtà però Giuseppe Falcomatà ha avuto a disposizione sei campionati, rivelatisi fallimentari. Non a caso secondo la classifica del “Sole24 Ore” è già “retrocesso” considerato che è arrivato terzultimo. Ora manca solo il voto dei reggini alle urne. Io chiedo un tempo unico, il centrodestra è pronto a far voltare pagina a Reggio Calabria dopo anni bui», la chiusura di Minicuci prima delle foto di rito e i saluti con i presenti all’evento. La promessa più importante, però, Minicuci l’ha fatta arrivando alla “Luna Ribelle” con Matteo Salvini, quando davanti ai cronisti ha assicurato: «Prenderò più voti delle liste, perché mi voteranno anche a sinistra».