Nell’impianto di via Ampezzo circa 250 persone al giorno. L’assessore Falcone: siamo comunque soddisfatti dei risultato
UDINE. L’inizio è stato un po’ rallentato, soprattutto per la piscina comunale del palamostre, a Udine. Ma anche negli impianti dell’hinterland, a Feletto Umberto e a Villa Primavera, il trend non è stato molto diverso. Nelle prime settimane dopo il lockdown, in media una cinquantina di persone frequentavano la piscina di via Ampezzo. Piano piano, però, gli udinesi hanno ricominciato a riavvicinarsi alla struttura, dando così ragione all’assessore Antonio Falcone. «All’inizio sono stato uno dei pochi a credere nella riapertura della piscina, andando anche contro il parere negativo di qualche tecnico». Troppo alto, a detta degli uffici, il rischio per far tornare il pubblico nell’impianto.
«In questi giorni la media degli ingressi giornalieri si assesta su 220-250 – assicura l’assessore – e anche se siamo lontani dai numeri pre Covid, siamo comunque soddisfatti per i risultati che stiamo ottenendo». Prima dell’avvento del coronavirus, una struttura come quella di via Ampezzo, nelle giornate di calura estiva, poteva superare i 500 accessi. Numeri che oggi si toccano, forse sommando due giornate di sole. Anche perché gli ingressi sono scaglionati con due turni giornalieri, durante i quali è consentito l’ingresso contemporaneo al massimo di 200 persone. «Inizialmente non è stato semplice mettere a punto le regole per arrivare alla riapertura dell’impianto – confessa Falcone – e non a caso la delibera con il via libera è stata rimandata tre volte per definire tutti i dettagli, e in particolare la gestione del software che regolamenta gli ingressi. Ora però possiamo dire che tutto è sotto controllo, e non ci sono mai stati problemi di sorta».
Per poter avere accesso all’impianto natatorio, utilizzato dagli appassionati di nuoto ma anche dalle famiglie, è necessario prenotarsi dal sito del Comune (www.comune.udine.it ), lasciando nome, cognome, numero di telefono e codice fiscale. «I dati personali – spiega l’assessore – vengono conservati per 14 giorni per avere un archivio a disposizione nel caso dovesse essere riscontrata una positività al coronavirus».
Per l’adeguamento della piscina il Comune ha investito 50 mila euro, preferendo, in questa fase, tenere chiuso l’altro impianto comunale, quello di via Pradamano. «Avremmo dovuto reperire ulteriori 20 mila euro per fare accedere poco più di 20 persone alla volta. Non ne valeva la pena», chiarisce Falcone. Il costo dell’ingresso è di 6 euro, 4,50 euro per chi accede dopo la prima ora di apertura (cifre che non consentono ancora di ammortizzare i costi). La permanenza massima consentita è di 4 ore, per permettere la sanificazione degli spazi comuni: dalle 10.15 alle 14.15 e dalle 15.15 alle 19. La piscina grande può ospitare contemporaneamente 130 persone, la vasca piccola 20, gli spogliatoi 30. È inoltre consentita la presenza di ulteriori 70 persone negli spazi dedicati al solarium.
Sul fronte dei numeri, Falcone aggiunge: «Il picco di presenze, dopo il lockdown, si è registrato qualche giorno prima di Ferragosto, con 300 ingressi. Come ho già ribadito – chiude l’assessore comunale allo Sport – tutto è stato studiato nei minimi dettagli per evitare l’insorgere di problemi, garantendo a tutti gli utenti e agli operatori il massimo della sicurezza». La prenotazione, in caso di impossibilità di utilizzare gli strumenti informatici, può essere effettuata tramite telefono (0432 26967) e, in via del tutto eccezionale, direttamente all’impianto natatorio solamente nel caso di posti ancora disponibili. —