Un progetto dell’archeologo Marco Paladini in collaborazione con Ca’ Foscari: «Inviate i contributi per creare una memoria collettiva»
VENEZIA. È doloroso ricordare la notte dello scorso 12 novembre, ma dimenticare quanto è successo sarebbe peggio. Proprio per questo, in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari, la Science Gallery Venice e il progetto europeo Horizon 2020 Odicceus, nasce l’archivio digitale AquaGranda2.
L’obiettivo è quello di conservare e valorizzare la memoria degli abitanti e dei visitatori di Venezia degli eventi naturali estremi avvenuti in laguna, come quello della marea eccezionale che ha messo la città in ginocchio. L’archivio sarà formato dalla condivisione delle immagini di tutti che saranno raccolte per formare un’unica memoria cittadina.
Con i suoi 187 centimetri che aumentavano a vista d’occhio, spinti da un vento vorticoso e implacabile, quella notte l’acqua ha inghiottito la città e distrutto case, attività, musei, scuole al pianoterra. La furia dell’evento ha trasformato le calli in fiumi, come Via Garibaldi, e mandato in tilt la sala tecnica del Teatro La Fenice, senza parlare di Pellestrina che ha rivissuto l’incubo della prima Aqua Granda, nel 1966. I giorni successivi non sono stati da meno, come mostravano le immagini che si susseguivano sui social: gondole scaraventate in Riva degli Schiavini, termine in frantumi, gli hotel cinque stelle allagati e un’edicola spazzata via dal ciclone.
Un raggio di sole in quei giorni cupi sono stati i tantissimi giovani, a partire da Venice Calls e Fridays For Future, che si sono rimboccati le maniche e hanno aiutato la città a rialzarsi. Ecco, ora si sta cercando tutto questo materiale per raggrupparlo, suddividerlo per zone e per non dimenticare quanto successo.
«Il contributo di ognuno è importantissimo» spiega l’archeologo Marco Paladini, tra i referenti dell’iniziativa «Fondamentale risulta richiamare, raccontare e tramandare quelle ore così concitate in cui abbiamo compreso il delicato equilibrio della laguna e della comunità che la abita».
Al fine di creare una memoria collettiva digitale per gli abitanti della laguna di oggi e di domani, il materiale spedito può essere inviato: alla mail aquagranda@unive.it, su WhatsApp al numero +39 333.9333636, tramite messaggio privato sulla piattaforma Facebook AquaGranda2 o Instagram. Verrà chiesto di compilare il modulo su aquagranda.privacyform dove scegliere di rendere anonimi o meno i materiali (immagini, video, chat o note vocali). La raccolta della memoria è appena cominciata, ora sta a ogni cittadino trasformarla in uno spazio collettivo di tutti. Il materiale verrà poi riassemblato da alcuni artisti. —
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