Baby gang in azione: «Sono stato avvicinato da un gruppo di ragazzi albanesi. Uno mi ha intimato di consegnare il mio zaino, un altro mi ha minacciato dicendo di avere un coltello»
ODERZO. Terribile avventura quella raccontata ai carabinieri da un ragazzino di 14 anni, residente a Oderzo, che, minacciato in spiaggia a Bibione, è stato costretto a consegnare il proprio zainetto, la notte di domenica scorsa agli aggressori: la Procura di Pordenone conferma l’episodio e indaga per rapina.
Il fatto è accaduto la notte tra il 15 e il 16 agosto, poco dopo le 2.30, mentre molti stavano tirando in lungo i festeggiamenti di Ferragosto in spiaggia. Da qualche ora si era concluso il grande spettacolo pirotecnico che si organizza nel tratto di arenile di piazzale Zenith, che aveva attirato nonostante l'emergenza Covid diverse migliaia di persone, tutti disciplinati secondo il report della Polizia locale.
Il 14enne, che compirà 15 anni tra qualche settimana, si trovava sulla spiaggia in compagnia dei suoi amici, ma poi si è allontanato dalla sua comitiva, raggiungendo un settore compreso tra le vie Auriga e Acquario, non lontano dal centro. Nella sua esposizione l'adolescente è stato chiaro: «Sono stato avvicinato da un gruppo di ragazzi albanesi, mi sono parsi 6, tutti più grandi di me. Avranno avuto un'età compresa tra i 16 e i 18 anni. Uno dei giovani mi ha intimato di consegnare il mio zaino. Un altro mi ha minacciato: “Muoviti, che ho un coltello in tasca”. A quel punto non ho avuto altra scelta e ho consegnato il mio zaino di marca Puma».
Dentro, 40 euro e gli effetti personali. I rapinatori a quel punto si sarebbero dileguati nel buio della notte, dirigendosi verso l'Hotel Corallo, mentre in altre zone della spiaggia, come sta accadendo sempre più spesso, si scatenavano orde di vandali che distruggevano gazebo e lettini. Il 14enne di Oderzo è riuscito a salvare il telefono cellulare. Lo teneva nascosto nelle sue tasche.
Il ragazzino ha spiegato a chi raccoglieva la sua denuncia che quei ragazzi, che lui dice essere albanesi (ma il particolare è tutto da dimostrare), non li aveva mai visti precedentemente. La Procura di Pordenone conferma l’indagine per il reato di rapina, sebbene non siano state adoperate armi.
A Bibione intanto, nessuno dimostra di saper nulla del grave episodio e anche il sindaco di San Michele ammette di non esserne stato informato. —
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