VIADANA. I gestori vedono sfumare altre settimane di incassi dopo la pausa forzata durante il lockdown, i clienti che vogliono godersi qualche giornata di relax protestano sui social network: la chiusura delle piscina di Viadana fa discutere.
L’impianto di via Vanoni chiuderà al pubblico lunedì: la struttura dovrà essere sottoposta a lavori di manutenzione da tempo programmati. La riapertura è prevista per fine settembre. «Per noi è una bella mazzata – spiega la società Gis, il gestore – Abbiamo perso tre mesi di attività a causa del coronavirus e ora dobbiamo concludere in anticipo la stagione estiva. Avevamo chiesto di rimandare il cantiere all’anno prossimo ma il Comune, sentita l’azienda che effettuerà i lavori, ci ha detto che non era possibile».
Nel frattempo il Comune ha deciso prorogare di 12 mesi (a loro volta prorogabili al massimo di altri sei) l’appalto per la gestione. Il valore del contratto, pari a quello presunto delle entrate, è quantificato in 250mila euro. La convenzione in corso con la Gis scadrà a fine agosto. L’ente locale intende prendersi del tempo prima di mettere a gara il prossimo appalto, in considerazione della situazione che si è venuta a creare con la pandemia: le piscine sono rimaste chiuse a lungo nei mesi scorsi e, per poter predisporre un bando realistico basato su una situazione sostenibile, occorrerà monitorare per un congruo lasso di tempo l’andamento degli ingressi e i costi da sostenere,
«Abbiamo ricevuto diverse lamentele da parte dei clienti - racconta Cristian Avanzi di Gis – e capiamo il rammarico di chi frequenta il nostro impianto. A questo punto non ci resta che la speranza di riaprire a ottobre, virus permettendo, per garantire l’avvio dei corsi autunnali».
Il caso piscine è diventato anche argomento di scontro politico. “Uniti per Viadana” (candidato sindaco Fabrizia Zaffanella) punge l’amministrazione: «La chiusura delle piscine è l’ennesima conferma della totale mancanza di programmazione di questa amministrazione. I lavori di manutenzione degli impianti natatori – afferma la lista – sono necessari; ma lo erano da mesi, e comunque effettuarli tra dicembre e gennaio sarebbe stato un male minore per i gestori».
Secondo “Uniti per Viadana”, «chiudere la settimana prossima significa bloccare il campo estivo per i ragazzi, un servizio in questo momento fondamentale per la comunità. E molti utenti potrebbero intanto migrare verso altri impianti proprio nel momento della ripresa dei corsi».