Martedì 19 agosto poco prima delle 11 è venuta giù la parte superiore in pietra della facciata d’ingresso della chiesa di San Jacopo. L’intervento dei vigili urbani
ALTOPASCIO. Momenti di paura martedì 19 luglio poco prima delle 11 all’ingresso principale della chiesa di San Jacopo maggiore nel centro di Altopascio. Mentre fuori dal luogo di culto imperversava un temporale si è improvvisamente staccata parte del cornicione in pietra che si trova sopra il portone principale della chiesa che faceva parte dello storico complesso dell’Ospedale di Altopascio, tenuto dall’Ordine religioso dei Cavalieri del Tau, dove venivano assistiti i viandanti, i pellegrini, i poveri e curati i malati.
Al momento del crollo dentro l’edificio di culto c’erano alcuni fedeli e qualche pellegrino giunto da fuori Toscana per fermarsi nella chiesa fatta erigere nel XII secolo con varie ricostruzioni, l’ultima delle quali risale al 1830. Fortunatamente al momento del cedimento, dovuto all’usura del tempo piuttosto che al nubifragio in atto in quel momento nella zona, non stava entrando nessuno dall’ingresso principale altrimenti ci sarebbero state conseguenze assai gravi .
Sul luogo sacro è intervenuta la polizia municipale di Altopascio guidata dal comandante Italo Pellegrini che ha provveduto a transennare la zona interessata al crollo e a mettere in sicurezza le persone che si trovavano nella chiesa e che sono state fatte uscire da un ingresso laterale. É stato allertato anche il personale dell’ufficio tecnico comunale che ha provveduto a chiudere l’accesso al portone della chiesa, che si articola in loggette, con del nastro isolante. Quella zona resterà chiusa sino a quando non saranno ultimati i lavori di restauro che si preannunciano lunghi e costosi. La chiesa di San Jacopo maggiore nella centralissima via Cavour è un luogo assai frequentato da turisti e viandanti. l campanile merlato, la facciata ricca di sculture, il chiostro, alcuni ambienti del pellegrinaio e parte delle mura del castellare sono originari del complesso del XII secolo. Il portale ed il timpano arricchito da colonnine e decorati a fasce bianche e verdi seguono la tradizione del romanico toscano di cui abbiamo esempi nei duomi di Firenze, Siena e Lucca. Nella nicchia centrale c’è una figura con la barba, riconducibile a Cristo, intenta a benedire con la mano destra mentre in quella sinistra tiene un libro. La statua del Redentore benedicente è opera di maestranze affine a Biduino.