Il Consiglio straordinario dei 27 Paesi decide la linea dura contro il dittatore Lukashenko. Merkel: “Dialogo nel Paese, la Russia non intervenga”
L’Unione europea non riconosce il voto in Bielorussia, in cui è stato rieletto dopo il 26° anno al potere il presidente Alexandr Lukashenko e «imporrà presto sanzioni contro un importante numero di persone responsabili delle violazioni contro i manifestanti e contro i responsabili delle frodi nel voto». Lo ha annunciato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. «Oggi mandiamo un messaggio chiaro e solidale con il popolo bielorusso e non tolleriamo impunità», dice Michel, al termine di un vertice straordinario dei 27 Paesi. «Non riconosciamo il risultato delle elezioni diffuso dalle autorità bielorusse – l’ultimo «dittatore d’Europa» avrebbe vinto con l’80%, ndr -: il popolo bielorusso merita di meglio». L’Europa non accetta la violenza contro i manifestanti pacifici, «è sconcertante e condanniamo tali comportamenti», ha aggiunto l'ex premier belga, che poi ha chiesto una rapida «de-escalation» alle autorità di Minsk. «L'Ue sostiene pienamente il processo dell'Osce nella pacificazione della Bielorussia», ha precisato Michel.
Sul dossier più delicato dell’estate è intervenuta anche la cancelliera tedesca Angela Merkel, che ha auspicato un «dialogo nazionale» e ha rigettato l’accusa di interventi esterni nel Paese. «L'Unione europea sta dalla parte dei manifestanti bielorussi», ha aggiunto, e si è augurata un comportamento equivalente da parte della Russia: «Un intervento della Russia finirebbe per complicare ancora di piu' la situazione».