Danneggiate le auto degli organizzatori di Arcella Bella. Forse una ritorsione per la vigilanza in un’area di spaccio
PADOVA. Di belle serate, al parco Milcovich, ce ne sono state tante, in questa estate con i distanziamenti obbligatori. Quella di ferragosto non è stata da meno. Solo che all’ora di andar via, i promotori di Arcella Bella - la manifestazione che anima lo spazio verde a nord del quartiere - hanno trovato le auto a pezzi. Parabrezza rotti, tergicristalli divelti, graffi sulle fiancate e perfino una strisciata di sangue sulla carrozzeria. Un atto vandalico per il quale i due organizzatori hanno sporto denuncia contro ignoti, pur essendoci qualche vago sospetto sul movente del gesto.
Un nuovo punto di ritrovo
Da giugno, Arcella Bella è diventato uno dei luoghi di ritrovo più apprezzati in città. Nel verde del parco Milcovich ci sono chioschi aperti fino a tardi, concerti, cabaret, dibattiti, momenti di aggregazione e di integrazione. Si sta al fresco, si beve una birra. E, volendo allargare lo sguardo, si sottrae uno spazio all’abbandono.
L’associazione culturale Il Coccodrillo, che ha preso in gestione lo spazio all’inizio dell’anno e che ne cura la sorveglianza, gli sfalci, le aperture e le chiusure non può che essere soddisfatta. «Però sappiamo che in quest’area c’è sempre stato spaccio di droga», spiega Francesco De Sandre. Infatti Il Coccodrillo ha “arruolato” una squadra di vigilantes privati, schierati tre o quattro per volta, per contrastare il fenomeno.
La miglior difesa
Ma in questi casi il deterrente più efficace è l’occupazione fisica degli spazi. Arcella Bella piace, richiama gente e inevitabilmente allontana spacciatori e acquirenti. E questo potrebbe essere il movente della ritorsione di ferragosto. «Non lo escludiamo, ma non abbiamo prove», aggiunge De Sandre.
«Abbiamo fatto denuncia contro ignoti, come ci è stato consigliato. Di sicuro è stato un fulmine a ciel sereno: nessuno ci ha mai minacciato, prima di questo episodio non è mai successo niente». Di sicuro c’è che i vandali sapevano come muoversi: hanno danneggiato soltanto le due auto in sosta nel parcheggio di servizio, non quelle dei clienti che stanno in un altro spiazzo.
I danni
Il lucchetto del cancello di servizio è stato usato come martello per spaccare i cristalli. E poi è stato fatto sparire. Specchietti e tergicristalli sono stati presi a calci o staccati. E le carrozzerie sono state graffiate o sporcate. Danni per migliaia di euro. «Il percorso di rigenerazione urbana che stiamo portando avanti con fatica e soddisfazione al parco Milcovich è fatto di cultura e socialità, i due aspetti a noi più cari e per cui lavoriamo ogni giorno in quartiere», hanno commentato con un post su Facebook i promotori di Arcella Bella.
«Sono cultura e socialità gli strumenti più potenti per combattere la criminalità dei non-luoghi, e per questo li continueremo ad applicare senza esitazione. Quello che è successo non ci abbatte, è il segnale che stiamo facendo la cosa giusta, nel modo giusto. Continueremo nel nostro operato anche nell’eventualità di dover far visita più spesso al carrozziere». Messaggi di incoraggiamento sono arrivati da tanti arcellani. E anche dai candidati del Veneto che Vogliamo, Odette Mbuyii, Piero Ruzzante e Alessandro Tognon: «Quelli di Arcella Bella danno fastidio perché fanno la cosa giusta, a loro va la nostra solidarietà», hanno scritto. Ruzzante ha annunciato un’interrogazione in consiglio regionale. —