Quattro anni fa l’università della California creò un’app chiamata MyShake per rilevare un terremoto con gli smartphone degli utenti in maniera economica ed efficace. Analizzando le vibrazioni e distinguendo quelle abituali dovute all’utilizzo del telefono, l’app era in grado di rilevare con qualche secondo di anticipo l’arrivo di una scossa di terremoto dando una chance a chi si trova nei paraggi. L’idea è finita nel dimenticatoio a causa della scarsa propensione delle persone a scaricare l’applicazione, ma ha dimostrato come l’accelerometro presente in ogni singolo dispositivo possa essere trasformato in un piccolo sismografo da utilizzare nelle zone più colpite e più soggette all’arrivo di una nuova scossa.

Come funziona Earthquake Alerts

E se non avessi bisogno di installare l'app? Se il rilevamento dei terremoti fosse integrato nel sistema operativo? Google ha deciso di fare proprio questo: inserire all’interno di Android la funzione Earthquake Alerts in quella che diventerà «la più grande rete di rilevamento dei terremoti del mondo» grazie ai miliardi di dispositivi Android sparsi per tutto il mondo. «Tutti gli smartphone sono dotati di minuscoli accelerometri in grado di rilevare i terremoti. Sono anche abbastanza sensibili da rilevare l'onda P, che è la prima onda che esce da un terremoto ed è in genere molto meno dannosa dell'onda S che viene dopo. Se il telefono rileva qualcosa che pensa possa essere un terremoto, invia un segnale al nostro server insieme a una posizione approssimativa del punto in cui si è verificato lo scuotimento. Combinando le informazioni di tantissimi telefoni presenti nello stesso luogo, possiamo capire davvero se sta per arrivare un terremoto», scrive Google in una nota sul blog ufficiale.  

Perché è molto utile

Sembra una sciocchezza ma la possibilità di avere qualche secondo di tempo per uscire di casa o per nascondersi sotto una trave portante può essere determinante per la sopravvivenza in caso di scossa forte. E la possibilità di sfruttare questi dati ad una velocità superiore a quella dell’onda di propagazione del sisma può farci guadagnare fino ad un minuto di tempo di avvertimento – che sale via via che ci si allontana dall’epicentro, ovviamente. Stando ai dati analizzati da Big G è proprio questo l’intervallo di tempo che saremmo riusciti ad avere in passato leggendo le informazioni degli accelerometri durante alcune serie storiche di terremoti.

Quando arriva Earthquake Alerts

Il colosso di Mountain View inserirà questo aggiornamento all’interno dei servizi Google per tutti i dispositivi con Android 5 o successivi, coprendo un bacino di 2,5 miliardi di telefoni. E l’aggiornamento sarà immediato perché non richiede il recepimento da parte dell’azienda costruttrice dello smartphone: proprio come accaduto con il tracciamento dei contatti per il coronavirus – propedeutico al lancio dell’app Immuni in Italia – anche Earthquake Alerts sarà disponibile subito per tutti, basterà attivare la geolocalizzazione sul telefono.

Inizialmente il servizio di rilevazione dei terremoti con lo smartphone sarà attivo soltanto in California – dove esiste già un’integrazione tra i dati dei sismografi ufficiali e la nuova rete Android dovuta proprio all’app MyShake – ma nel corso dei prossimi anni sarà abilitata in ogni zona del mondo con un impatto crescente sulle possibilità di poter prevedere (sebbene con pochissimo anticipo) l’arrivo di un nuovo sisma.