Il nuovo tecnico si presenta: l'idea è quella di proporre un calcio piacevole ma redditizio. Il modulo base un 4-3-3, in rosa ci sono già gli uomini giusti, ma prima devo verificare fino in fondo la disponibilità dei giocatori di restare
FERRARA. Pasquale Marino entra nel mondo Spal elegante, determinato, entusiasta. Cravatta biancazzurra d’ordinanza, giacca blu su camicia bianca. Polsini color oro. Nella sala hospitality dello stadio Mazza, nella tarda mattinata odierna, il neo tecnico spallino s’è presentato ufficialmente.
«Ferrara è piazza ambita, con una società importante e strutture all’avanguardia – esordisce il trainer -; dobbiamo ripartire e in questo momento ci sono difficoltà maggiori per i tempi ristretti che abbiamo per costruire la squadra». Il raduno è fissato per giovedì 20, dopo i test il 22 inizio del lavoro sempre al Centro Fabbri di via Copparo.
«I nostri obiettivi – prosegue Marino – sono quelli di proporre un calcio piacevole ma redditizio. Non solo estetica, pure concretezza. Ci attende un campionato di serie B duro, con società importanti. Sento orgoglio e responsabilità: sarà un anno importante per tutti».
«Il modulo di base sarà il 4-3-3 e già in organico ci sono giocatori adatti per interpretarlo – aggiunge l’allenatore -; però la totale disponibilità dei giocatori a rimanere è da verificare fino in fondo. Al momento l’adesione c’è, ma non vorrei che all’ultimo per qualcuno di loro arrivasse un’offerta dalla serie A e ci trovassimo così in difficoltà. Nei prossimi giorni parlerò con tutti i nostri calciatori per capire chi ha davvero entusiasmo e voglia di ripartire con la Spal».
Di certo è formata una parte dell’attacco con Floccari che firmerà il rinnovo e Paloschi che rientra dal prestito di Cagliari ed ha aderito al nuovo progetto biancazzurro. A Marino non dispiacerebbe poter contare anche su Di Francesco. E mentre il neo trainer snocciola idee e progetti, di fianco il presidente Mattioli annuisce e lancia una stoccata all’ex Semplici: «Cambieremo modulo di gioco, forse vedremo più passaggi verso la porta avversaria che al nostro portiere. Sono curioso e non vedo l’ora che si inizi».