Non è sufficiente: la stagione di Simone Verdi è stata per larghi tratti negativa, con l'attaccante che in campo spesso si ritrovava a non saper cosa fare, senza avere un ruolo ben definito, svariando sulla trequarti senza risultati eccelsi. Troppo poco per il giocatore che era arrivato alla corte di Mazzarri come l'uomo della qualità, il giocatore che avrebbe dovuto congiungere il centrocampo e l'attacco con la tecnica nei suoi piedi. Fino all'interruzione del campionato, la stagione del numero 24 è stata una delusione su tutta la linea. Solo un gol e tre assist, un bottino esageratamente basso per le aspettative. Proprio le aspettative sono state forse ciò che hanno frenato Verdi per molti mesi. L'etichetta dell'uomo da 25 milioni, del giocatore più pagato nella storia del Torino, ha pesato troppo sulle sue spalle e il rendimento ne ha evidentemente risentito. Nel post-Covid, va detto, Verdi con Longo ha trovato più costanza e tranquillità. Le sue prestazioni hanno cominciato ad essere migliori, sfoderando talvolta anche qualche pezzo pregiato: totale, quattro assist ed un gol (più l'autogol di Mateju del Brescia propiziato) nelle ultime 11 partite nelle quali ha sempre giocato. Ancora troppo poco, ma quantomeno un bagliore di una speranza, in vista anche della prossima importante stagione.
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