SASSUOLO «Sono felice perché il concerto di Sassuolo, la mia città, è il primo dopo mesi di blocco causa pandemia. Sarà una festa, rispettando la sicurezza, prima di riprendere a cantare in Italia e nel mondo».
Matteo Macchioni, giovane e ormai celebre tenore nato all’ombra di Palazzo Ducale, si esibirà in piazzale della Rosa proprio davanti alla reggia estense, il prossimo 5 settembre. L’occasione segna la sua ripresa del canto dal vivo, ma è anche l’evento che ne celebra i primi dieci anni di carriera.
Macchioni c’è emozione per questo ritorno dal vivo, peraltro a Sassuolo e in occasione del decennale di attività?
«Certo provo belle sensazioni perché lo stop forzato causa coronavirus è piuttosto lungo, visto che la mia ultima performance è stata l’8 marzo, all’estero. Quest’anno era molto pieno di date che per fortuna in massima parte ho potuto posticipare, ma non cancellare visto che ero abituato a essere all’estero otto mesi su dodici. Continuo a vivere nella mia Sassuolo, ma ero abituato a venire per un cambio di valigia o quasi. E’ stata dunque particolarmente dura come le dicevo, perché sono abituato a vivere il palco, a cantare davanti al pubblico e lo stop per un cantante comporta sacrifici».
Cosa ha significato per lei il lockdown?
«Per un cantante una situazione di questi tipo comporta sacrifici poiché noi siamo come gli atleti. Usare la voce è come correre per un podista o stare in acqua per un nuotatore: dobbiamo allenarci ed esibirci, io durante il lockdown ho continuato a studiare e fare esercizi per tenermi in allenamento. Ora piano piano ripartiamo».
L’evento del 5 settembre è simbolico.
«Sì, canto a casa mia e non sarò solo sul palco. Anche se non posso fare nomi per ora, ci saranno alcuni amici artisti con me. Senza dimenticare tutte le persone che conoscerò in platea, anche se non sono io a distribuire i biglietti».
Qual è il programma dello spettacolo?
«E’ stato congegnato e ideato in queste settimane perché si tratta di un concerto nato senza una gestazione lunga visto che fino all’ultimo non sapevamo se si potesse fare e come. Visto che celebro i dieci anni dal debutto nel teatro d’opera canterò arie e brani famosi del repertorio tenorile, ma ci sarà spazio anche per la canzone popolare d’autore. Canterò ad esempio la romanza ‘Una furtiva lagrima’ e arriverò fino a Lucio Dalla e la sua Caruso».
In questi dieci anni di carriera che episodi ricorda?
«Devo dire che sono volati, mi pare sia stato ieri il debutto al teatro Verdi di Salerno dove cantai nell’Elisir d’amore di Gaetano Donizetti. Durante gli anni ho poi avuto modo di confrontarmi con vari mondi, incidere dischi, fare tv e sviluppare la strada dell’opera lirica in tre diversi continenti. Ho infatti cantato in sudAmerica, Asia ed Europa e le mie esperienze hanno varie sfaccettature».
Lei è troppo giovane per avere conosciuto Pavarotti, scomparso nel 2007, ma Big Luciano l’ha ispirata?
«Io direi di non scomodare i santi, se posso fare una battuta. Non l’ho conosciuto di persona, ma lui è stato un grande idolo e certo mi sono ispirato a lui, seppur con un approccio diverso perché Pavarotti ha intrapreso l’aspetto pop solo negli ultimi anni di carriera».
Invece lei è partito dalla tv, dal programma Amici di Maria de Filippi: cosa le ha dato quell’esperienza di inizio carriera?
«Quando andai ad Amici di Maria de Filippo ero un giovane pianista neolaureato: non ero certamente un cantante d’opera anche se passò questo messaggio. Molti dissero che ero pronto per la carriera tenorile, ma certamente non era vero. All’epoca mancavo delle competenze che deve possedere un cantante d’opera, certo ero un pianista perché mi ero appena diplomato al conservatorio, ma nulla più. Proprio per questo non avevo molte pressioni, mi sono divertito, successivamente quando mi sono buttato in mare aperto ho continuato a studiare perché ero un talento acerbo, uno studente».
Qual è l’opera che preferisce?
«Sono fortunato, perché in genere preferisco quello che interpreto. Dunque senza dubbio il Barbiere di Siviglia e la Cenerentola di Rossini, ma amo molto anche anche il Così Fan tutte di Mozart che dovrei cantare in Scandinavia più avanti. Dovrei anche andare successivamente a Sanpietroburgo e Mosca che erano tappe fissate e posticipate».
Di Pavarotti mi ha detto, ha avuto qualcun altro che l’ha ispirata?
«Dal 2014 partecipai alla Accademia Rossiniana allora presieduta da Alberto Zedda successivamente purtroppo scomparso e nello stesso periodo ho fatto esperienze al teatro Carlo Felice con l’Opera studio. Esperienze che mi hanno molto formato, poi sono felice di essere stato diretto da un maestro come Daniel Oren oppure di avere lavorato con il grande regista Gabriele Salvatores. Ma devo dire che nel mio percorso non ho un solo punto di riferimento, mi ritengo una spugna e cerco di prendere il buono da ogni esperienza».
Quali sono i programmi futuri? Prima ne faceva cenno.
«Ci sarà senz’altro il ritorno a Copegnaghen con il Così Fan tutte e altri diversi concerti a San Pietroburgo e successivamente Mosca, in Russia. Ma nel prossimo Natale e in quello 2021 dovrei cantare anche in varie chiese e prevedo anche un ritorno nel Regno Unito tra alcuni mesi. C’è tanta carne al fuoco, per fortuna».
Lei è ancora giovane, ma già esperto: il mondo della lirica, duramente provato come tutto lo spettacolo dal vivo, secondo lei ha un futuro?
«Assolutamente sì anche perché è uno spettacolo nato in Italia che permette sia parlato l’italiano nel mondo. E’ indispensabile nutrire l’anima delle persone e in ciò la lirica, ma penso anche alla cinematografia altrettanto in sofferenza, ricopre molta importanza. Certo, il momento è complicato e sono diminuiti gli spazi di manovra, ma credo che la gente abbia bisogno di sentire e vedere noi artisti. Immagino una ripartenza graduale, ma l’opera lirica ha un futuro. Sono fiducioso».
COME PRENOTARE I BIGLIETTI
L’inizio del concerto sarà alle 21 e a disposizione ci sono 700 posti a sedere, nominali e quindi da prenotare. Per farlo occorre inviare una mail a info@gpeventi.it o chiamare il 333.7784394 mentre per maggiori informazioni si può consultare il sito www.matteomacchioni.com. Il concerto di Macchioni è organizzato da Gipi Eventi Srl ed è patrocinat
