Non capita spesso che una serie lineare decida di fare il grande salto e di trasformarsi in un contenuto interattivo. Succede ad Unbreakable Kimmy Schmidt, la serie originale di Netflix creata da Tina Fey e Robert Carlock che, dopo quattro stagioni, torna in un formato completamente nuovo: non più una serie ma un film, non più una trama bella e pronta ma più percorsi narrativi che, sull’onda del successo di Bandersnatch, saranno decisi proprio dallo spettatore, chiamato a prendere il telecomando e a scegliere dove la storia vuole che vada. «Il successo di Bandersnatch ci ha mostrato che c’è un chiaro interesse per lo storytelling interattivo. Quando abbiamo iniziato a pensare a quello che volevamo fare dopo, ci è subito venuta in mente questa comedy: lavorare con i due creatori, Tina Fey e Robert Carlock, che si sono sempre spinti oltre con Kimmy, ha offerto allo spettatore l’opportunità di entrare nel suo mondo e prendere decisioni per conto dei personaggi che amava, dando loro più percorsi e finali da esplorare» spiega a VanityFair.it Andy Weil, Vice President Original Series – Comedy di Netflix.
https://www.youtube.com/watch?v=LZWmRUxOj9g«Ci sono una varietà di scelte da esplorare per lo spettatore: ogni scelta è una decisione creativa» aggiunge Carla Engelbrecht, Director Product Innovation di Netflix. La cosa bella di questo nuovo atto di Unbreakable Kimmy Schmidt è che gli spettatori che si erano affezionati alla storia potranno riprendere il contatto con i personaggi lì dove li avevamo lasciati: il film, che come sottotitolo recita Kimmy Vs Reverendo, debutta in Europa con 3 mesi di ritardo rispetto agli Stati Uniti e ci trasporta di nuovo nell’universo di Kimmy. La ragazza è prossima alle nozze con Frederick, interpretato da Daniel Radcliffe, quando scopre l’esistenza di un bunker molto simile a quello nel quale è stata rinchiusa per anni dal Reverendo Richard Wayne Gary Wayne (Jon Hamm), finalmente dietro le sbarre. La missione, a quel punto, è individuarlo per salvare le ragazze sigillate al suo interno: impresa che necessiterà dell’aiuto dello spettatore, che avrà a disposizione diversi percorsi narrativi per arrivare alla risoluzione della trama.
«Abbiamo scoperto che le persone adorano le trame imprevedibili, le narrazioni ramificate e il fatto che qualsiasi scelta possa metterti in connessione con il personaggio e la sua storia in maniera più profonda. Con Bandersnatch, oltre il 94% degli spettatori ha partecipato e fatto delle scelte. Con Kimmy, abbiamo visto gli spettatori interagire e scoprire scherzi nascosti, vedere dove li porta una scelta “sbagliata” e partecipare in generale alla storia» insiste Engelbrecht. Quando le chiediamo il perché Netflix stia investendo così tanto nei prodotti interrativi, specie in un momento in cui gli spettatori sembrano più «pigri» rispetto al passato, la risposta lascia pochi dubbi: «Siamo coinvolti nella realizzazione di storytelling narrativi interattivi e ramificati per tutti, capaci di espandere i generi più diversi. Non vediamo l’ora di trovare altri modi in cui le persone possono impegnarsi e partecipare alle nostre serie e ai nostri film preferiti». La decisione sembra, insomma, quella di spingere lo spettatore a fare da sé. Sperando che la sera non sia troppo stanco per inforcare il telecomando.