In tanti ai funerali della 30enne che si è spenta dopo aver combattuto a lungo contro la malattia
BORGOCARBONARA. Le note di Balla ballerino di Lucio Dalla, prima della cerimonia funebre e quelle di Viva la libertà di Jovanotti al termine. Questo il viatico commosso e affettuoso che ha accompagnato l’ascesa al cielo di Tullia Bruschi, i suoi 30 anni falcidiati inesorabilmente da una lunga malattia che ha attraversato il suo breve arco di vita. La chiesa parrocchiale di Borgofranco, anche per i distanziamenti delle norme sanitarie, non poteva accogliere le tantissime rappresentanze familiari di Borgocarbonara (e non solo) per cui si è dovuto ricorrere alla collaborazione di Comune e Pro loco per allestire posti a sedere su tutto il sagrato della chiesa. Ad arricchire la cerimonia era presente anche la corale Beata Osanna della parrocchia di Carbonara.
Tante le autorità presenti. Il sindaco Lisetta Superbi con amministratori comunali, esponenti del mondo sanitario, della scuola, della stazione dei carabinieri di Magnacavallo, di associazioni di volontariato della zona. Ha celebrato il rito funebre don Roberto Guarnieri (originario di Ostiglia) cappellano delle carceri di Rebibbia a Roma, con don Andrea Barbieri, parroco locale, don Lino Azzoni della parrocchia Sacra Famiglia di Suzzara, due diaconi e il prossimo sacerdote Michael Cottica. Don Roberto, che ha conosciuto Tullia ai tempi in cui organizzava i soggiorni montani estivi della parrocchia ha tracciato un quadro commosso ed esauriente delle straordinarie qualità della ragazza. Un lunghissimo applauso ha salutato Tullia prima della tumulazione nella tomba di famiglia a Carbonara. Tullia lascia il padre, medico condotto, la madre Mariaelena, già sindaco di Borgofranco, la sorella Laura, il fidanzato Nicola.