MANTOVA. Michele Annaloro torna in corsa per la poltrona di sindaco. L'ex candidato del Movimento 5 Stelle, poi estromesso dai grillini che hanno deciso di appoggiare Gloria Costani, parteciperà alle prossime elezioni sostenuto da una lista civica. Obiettivo della lista, come fa chiaramente intuire il nome Grande Mantova, tentare di unire il Comune capoluogo con le amministrazioni limitrofe.
Si tratta di «una “Lista civica pura”, animata da uno spirito di “civismo radicale e post-ideologico”, che si batterà esclusivamente a livello locale per l’interesse del territorio e della comunità mantovana». Si legge nel comunicato che annuncia l'intenzione di candidarsi.
«La lista si è costituita su iniziativa di un gruppo di cittadini che, nel biennio 2018-2019, si sono impegnati nella raccolta di 5.700 firme a sostegno della legge di iniziativa popolare regionale, denominata Grande Mantova (la città di 100mila abitanti), mediante la fusione dei comuni di Borgo Virgilio, Curtatone, Mantova, Porto Mantovano e San Giorgio Bigarello - prosegue il comunicato - Lo stesso gruppo ritiene che, in seguito alla decisione del Consiglio Regionale di respingere l’indizione del referendum, sia indispensabile attivarsi per promuovere progetti e iniziative a carattere sociale, culturale, ambientale ed economico di interesse comunale e intercomunale, al fine di sensibilizzare e aumentare il consenso sul progetto di Municipalità unica per il rilancio del territorio mantovano».
Secondo la lista: il tema della Grande Mantova è improcrastinabile. «La nostra città - scrivono - che rimane costantemente sotto la soglia dei 50 mila abitanti, nel caso di vittoria del "sì" al referendum sul dimezzamento della rappresentanza parlamentare, indetto in contemporanea con le amministrative locali, potrebbe non essere più in grado di esprimere deputati e senatori in grado di sostenere le istanze della nostra città nei processi decisionali e di governo nazionale».
«Abbiamo iniziato a presentare il programma elettorale della nostra lista in occasione del convegno organizzato dall’Associazione Grande Mantova sui temi della resilienza della comunità e del territorio, che si è tenuto lo scorso 18 luglio dal titolo: “I Bèssi, la moneta complementare della Grande Mantova come strumento di sviluppo post pandemia”, in una Sala degli Stemmi di Palazzo Soardi che, sebbene a capienza dimezzata a causa dei protocolli di sicurezza sul Coronavirus, ha visto la partecipazione attenta di oltre 50 cittadini interessati ai temi della campagna elettorale».
Ecco allora cosa si propongono nel loro programma. «Il nostro programma politico risponde a una domanda della comunità mantovana per aumentare l’occupazione “in un contesto dove lo sviluppo economico è strettamente legato una maggiore resilienza del territorio”, oggi afflitto da numerose criticità, prime fra tutte l’inquinamento ambientale e la salute pubblica” che perdurano da troppo tempo in nome di un’economia della grande industria oggi in totale declino, mentre all’orizzonte si stagliano le due sfide più importanti del nostro tempo: il picco del petrolio e i cambiamenti climatici».
«Nella Euroregione Lombarda di cui la nostra città fa parte, con la Grande Mantova sarà possibile una ricomposizione del mosaico territoriale secondo una logica di "Area Agropolitana" di pianura, sostanzialmente urbanizzata, e cioè rispettosa delle culture e delle colture, non subalterna alle esigenze di un tardo industrialesimo fatto di capannoni sparsi un po’ ovunque o dal revamping di vecchie cartiere, ma una città orgogliosa delle potenzialità della sua tradizione rurale, dei suoi tesori di urbanità, di arte, di archeologia, di sapienza artigiana e dell’altrettanta incredibile emancipazione innovativa sperimentata dal nostro gruppo politico negli ultimi anni con il progetto di una nuova piattaforma istituzionale, la Municipalità unica, appunto, sostenuto con grande impegno a favore di una riforma del territorio attesa da 50 anni che, oltre a riorganizzare razionalmente i servizi ai cittadini e alle imprese, è in grado di realizzare economie pari a 32 milioni di euro/anno».
Il nome della nostra lista, oltre che uno slogan, sarà il cardine dello stesso programma.