Ma l’elenco è aggiornato al marzo scorso. Senza un auto degli enti locali la prefettura potrebbe requisire le strutture
VENEZIA. L’unica lista di strutture dove poter ospitare migranti che sono in quarantena o che sono stati contagiati, a disposizione delle prefetture del Veneto, è stata stilata a marzo dalla Protezione Civile regionale. Lista a disposizione, quindi, anche della Prefettura di Venezia. Quella che manca è la lista dei siti che doveva essere inviata dalla Protezione Civile nazionale alle varie Prefetture.
Il prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto ha sollevato la questione durante una riunione del Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica spiegando che c’è la necessità di individuare locali dove portare in isolamento migranti nel caso di contagio da Covid-19. Ha sottolineato che si tratta solo di eventuale emergenza sanitaria e che se non si trovano in via “volontaria” con indicazione da parte dei sindaci, lui passa alle vie di fatto con la requisizione degli immobili che gli serviranno. Alle lettere inviate ai vari Comun i dalla Prefettura, le risposte sono negative.
LA LISTA
L’unica lista che le prefetture hanno è quella che la Protezione Civile regionale ha inviato aggiornata a marzo. Purtroppo da questa non poche strutture sono state tolte. Per vari motivi enti pubblici e privati le hanno “riprese” non rendendole più disponibili, Da qui la necessità di trovarne altre. Strutture che non si trovano e ci sono province come Venezia dove gli unici luoghi individuati sono già stati occupati e se per caso scatta una nuova emergenza la Prefettura non sa dove portare le persone da mettere in quarantena. A questo si deve aggiungere il fatto che la Protezione Civile nazionale non ha ancora inviato la lista che doveva stilare in funzione di queste eventuali necessità.
IL RISCHIO
Zappalorto ha fatto presente che in questo momento c’è un forte rischio contagio in quanto è ripresa la movida a pieno ritmo c’è poco rispetto delle regole di protezione - mascherine e distanza sociale - e molte persone stanno rientrando da paesi dei Balcani e dell’est Europa, dove il virus si sta diffondendo a macchia d’olio. Si tratta di lavoratori stranieri che rientrano dalle ferie provenienti da Romania, Bulgaria, Montenegro, Serbia e Moldova. Chi proviene da questi Paesi dovrebbe essere messo in quarantena appena arrivato. Ma la frontiera a nordest è un colabrodo, solo pochi valichi vengono controllati. Infatti mancano agenti di polizia di frontiera sufficienti per garantire le verifiche.
Da alcuni giorni, addirittura, la polizia a Verona ha iniziato a fermare auto e pulmini provenienti dai paesi dell’est per controllare le persone a bordo. Questo per cercare di tamponare una situazione che sta degenerando.
CASERMA
Rimane aperta la questione della caserma in via Orlanda, lungo la Triestina. Una struttura dell’Esercito che non viene più utilizzata e che per anni il Comune di Venezia aveva cercato di acquisire. Il Demanio l’ha classificata come deposito strategico. All’interno dell’area sono ammassate tonnellate di ferro arrugginito. Ma proprio quella classificazione “strategico” rende le strutture e l’area inavvicinabile, per i costi, a chi volesse acquistarla. Resta la possibilità di trasformarne una parte in centro di accoglienza temporaneo.
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