UDINE. Da mercoledì (giorno in cui è stata completata l’ultima consegna) i sindaci del Friuli Venezia Giulia hanno a disposizione nei magazzini dei municipi 2 milioni di mascherine. Saranno i primi cittadini a decidere cosa farne, se optare per una nuova distribuzione casa per casa o destinarle a categorie specifiche.
«La nuova fornitura di dispositivi di protezione individuale distribuita nelle scorse ore dalla Protezione civile regionale – fa sapere il vicepresidente della Regione, Riccardo Riccardi – arriva in parte dalla gestione commissariale nazionale e in parte dalla Snam». La società lombarda di stoccaggio del metano ha messo a disposizione delle Regioni milioni di mascherine filtranti Kn 95 (equiparabili alle Ffp2) a prezzo vantaggioso: la Protezione civile del Fvg ne ha acquistate 87.500, ora in mano ai Comuni.
Gran parte delle mascherine che si troveranno in “casa” i primi cittadini sono di tipo montrasio usa e getta, in tessuto non tessuto doppio strato, definite in gergo “facciale unico”: si tratta di quelle che al posto degli elastici hanno due fessure per essere agganciate alle orecchie. Quelle, per intenderci, criticate aspramente a inizio emergenza dall’assessore regionale alla Sanità della Lombardia, Giulio Gallera, che in conferenza stampa - adirato per il materiale consegnato dalla struttura commissariale governata da Domenico Arcuri - definì senza giri di parole le mascherine «un fazzoletto, un foglio di carta igienica, di Scottex». Dispositivi che confezionati in fibra di ryon e fibra sintetica, promettono - secondo il produttore - di filtrare il 98 per cento dei batteri.
Oltre a queste, la Protezione civile regionale ha fatto avere ai Comuni 326.400 mascherine chirurgiche, che i sindaci potranno destinare ad esempio a personale dipendente che lavora al front office o in condizioni di esposizione marcata. Non è escluso - ma l’ultima parola spetterà ai sindaci - che una parte del contingente di dispositivi di protezione possa essere messo a disposizione dei privati cittadini, attraverso modalità di consegna che dovranno essere chiaramente stabilite da ogni singolo Comune.
Tra quelli che ne hanno ricevute di più in questa seconda tornata i capoluoghi di provincia: Udine (131 mila di comunità, 25.900 chirurgiche, 6.600 filtranti), Trieste (rispettivamente 270 mila, 53 mila, 13.500), Pordenone (68 mila, 13 mila, 3.400) e Gorizia (45 mila, 9 mila e 2.300).
Dal quartier generale della Protezione civile regionale di Palmanova si sottolinea come le mascherine che sono state consegnate da marzo all’inizio di maggio, destinate in maniera specifica ai cittadini, hanno svolto in pieno il compito ipotizzato dalla Regione, tamponando un momento di emergenza in cui il reperimento dei dispositivi di protezione individuale era oggettivamente difficile.
Il via libera dell’ultimo decreto del presidente del Consiglio alle mascherine autoprodotte e l’alleggerimento della fase critica nelle strutture sanitarie rendono meno urgente l’approvvigionamento dei dispositivi, consentendo ai Comuni di gestire con più serenità la loro distribuzione.
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