La procura di Firenze ha aperto un'indagine sull'acquisto da parte di Estar - l'ente di supporto tecnico amministrativo del sistema sanitario regionale - di 200 ventilatori polmonari che l'ente, in piena emergenza Coronavirus, avrebbe pagato 7 milioni di euro ma che non sarebbero mai stati consegnati.
Nell'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto del capoluogo toscano Luca Turco, sono indagati per l'ipotesi di falso ideologico in atto pubblico il direttore generale Monica Piovi e il direttore dell'area attrezzature informatiche e sanitarie di Estar Marta Bravi; nonché il titolare della società Assosservizi, Giovanni Mondelli, che ha venduto all'Ente i macchinari poi non consegnati al quale è contestata l'inadempienza in pubbliche forniture.
Secondo quanto emerso, dopo la metà di marzo Estar avrebbe avviato una trattativa privata per acquistare 200 ventilatori polmonari dalla società Assoservizi srl con sede in provincia di Milano. Il pagamento dei macchinari da parte di Estar sarebbe stato effettuato in un'unica soluzione il 23 marzo con un bonifico da 7 milioni di euro, dopo un primo tentativo andato a vuoto il 20 marzo a causa di un codice Iban errato. La consegna dei ventilatori, prevista per il 27 dello stesso mese, non è però mai avvenuta.
Tre giorni dopo, il 30 marzo, Estar ha emesso una delibera, firmata dal dg Monica Piovi, in cui stabiliva che avrebbe pagato alla Assoservizi i ventilatori: in questo nodo, per l'accusa, si sarebbe affermato il falso poiché l'acquisto era già stato effettuato. Sempre in base a quanto accertato dagli inquirenti, contemporaneamente alla trattativa privata con la ditta di Milano, Estar avrebbe indetto una gara ristretta per l'acquisto dei ventilatori polmonari, convocando alcune ditte. Una delle offerte sarebbe stata giudicata idonea ma, sostiene l'accusa, Estar non l'avrebbe accettata perché aveva già acquistato i macchinari dalla Assosservizi.
Per gli inquirenti, in una delibera - sempre del 30 marzo - il direttore area attrezzature di Estar Marta Bravi avrebbe motivato la mancata accettazione dell'offerta a sua volta affermando il falso, ossia che il fabbisogno regionale sarebbe stato coperto dalle forniture della protezione civile in realtà inadeguate. Così facendo per l'accusa avrebbe nascosto l'acquisto dalla Assoservizi, avvenuto con pagamento anticipato, in assenza di delibera e senza effettuare controlli sulla società fornitrice.
Nell'inchiesta risultano indagate per falso Piovi e Bravi, per inadempienza in pubbliche forniture Giovanni Mondelli, titolare di Assoservizi.
"Non sono stati commessi illeciti di sorta e quando sarò ascoltata in Procura avrò modo di chiarire tutti i fatti. Confido sul fatto che tutto sarà presto chiarito e sono tranquilla circa l'operato di Estar", dichiara Monica Piovi, direttore generale di Estar.